Il medico del carcere preso a sputi: "Serve personale"

“Una situazione ormai insostenibile, che si protrae da troppo tempo: per il carcere di Rovigo serve un intervento immediato”. L’ha detto, al Senato, il parlamentare polesano di Fratelli d’Italia Bartolomeo Amidei, che due giorni fa, utilizzando lo spazio dedicato agli interventi di fine seduta, ha portato all’attenzione dell’aula di palazzo Madama la situazione del carcere di Rovigo, che lo stesso senatore era appena andato a visitare, per poter vedere con i suoi occhi le condizioni della grande struttura da sempre al centro di numerose polemiche.

Quello che chiede, a gran voce, il senatore polesano, è che sia al più presto nominato un direttore e un comandante della polizia penitenziaria dedicati solo al carcere di Rovigo. “Sono intervenuto in aula per denunciare la situazione del carcere di Rovigo - spiega Amidei - è davvero preoccupante e insostenibile la condizione in cui versa: anche solo giungendo al parcheggio esterno del carcere si nota un evidente stato di degrado. Immondizia ovunque e poi non si sa da quanto tempo non taglino l’erba. Decisamente non un bel biglietto da visita. E anche appena entrati devo dire che la manutenzione lascia a desiderare”.

Ma oltre alla brutta apparenza, i problemi sono sempre più evidenti: “La rivolta del detenuto (e non è la prima, ndr) che ha tentato di incendiare la sua cella, avvenuta un paio di settimane fa, è l’ennesimo campanello d’allarme di un carcere che dovrebbe essere attrezzato a gestire detenuti in alta sicurezza ma che non ha personale e strutture adeguate - continua Amidei - durante la visita ho anche parlato con il medico del carcere che fa questo lavoro da 40 anni, Alberto Burato, che mi ha raccontato dell’aggressione a sputi in faccia da parte di un detenuto".

"Ed è la prima volta che gli succede una cosa del genere. Sputi e minacce a lui e alla sua famiglia. Ora il carcere di Rovigo ospita molti detenuti che vengono dal 41bis, in regime di alta sicurezza ma senza aver fatto le modifiche strutturali per ospitarli. Modifiche che permetterebbero anche l’arrivo di risorse e personale. Che al momento non ci sono. Durante la visita ho chiaramente raccolto anche le lamentele dei detenuti. Ma per poter fare qualunque cosa bisogna, prima di tutto, che ci sia un interlocutore: qui manca il direttore. E anche il comandate della polizia penitenziaria”.

“Attualmente abbiamo un direttore a scavalco tra Rovigo e Padova e non può sopperire alle necessità del nostro carcere - spiega il senatore - mancano anche attività, in questo carcere, nonostante le potenzialità, non se ne fanno. Ma è chiaro che se manca un direttore fai fatica a rappresentare queste esigenze. Serve un direttore solo per Rovigo. La situazione è precaria da troppo tempo, e la mancanza di personale è nota. Io posso immaginare che non sarà una situazione presente solo nel carcere di Rovigo, ma qui si trascina davvero da troppo tempo. Il mio appello va anche al prefetto, figura rappresentativa del governo sul territorio: dobbiamo trovare una soluzione davvero risolutiva di queste grandi lacune che poi si trasformano in situazioni incresciose come quella di due settimane fa, quando un agente è anche finito all’ospedale”.