VOCE
ROVIGO
19.02.2023 - 08:00
Sarà probabilmente martedì prossimo il giorno del definitivo “sì” al piano di salvezza dell’Iras. Quel giorno, o al massimo entro i due giorni seguenti, Comune, Regione, Iras si ritroveranno in prefettura per condividere il definitivo testo dell’accordo di programma.
L’accordo con cui poi si andrà in consiglio comunale per dare al sindaco il mandato di firmarlo. L’accordo che stabilizzerà le basi del salvataggio Iras: anticipo della Regione di 3,8 milioni di euro con cui Iras chiuderà parte dell’indebitamento. Erogazione di 3,1 milioni dal Comune per compensare lo scioglimento della convenzione su Casa Serena. Rientro al Comune di Casa Serena e successiva cessione del 40% dell’immobile ad Ater. Un’operazione complessa che ha richiesto parecchi mesi per la messa a punto.
Saranno quindi i consiglieri comunali di Rovigo a dover dare il via formale all’operazione. Il capogruppo del Pd Nello Chendi si dice pronto a votare: “Ma la nostra disponibilità l’avevamo già espressa anche il mese scorso. C’è voluto forse un surplus di tempo, ma credo che sia meglio attendere un mese in più ed avere la certezza dell’operazione. Noi consiglieri dobbiamo votare ed è sicuramente meglio farlo con l’approvazione del progetto da parte degli esperti e dei dirigenti del Comune. La loro garanzia è la nostra garanzia”.
Chendi ammette di non aver per niente gradito alcune esternazioni di alcuni consiglieri di opposizione che hanno dato merito alla regione per l’accordo quasi raggiunto: “Si tratta di sciocchezze, dette da ragazzini viziati della politica. Che senso ha fare trionfalismi da una parte sola?”. Il riferimento è ai capigruppo di Lega e Fdi, Aretusini e Moretto, che commentando l’intesa quasi sottoscritta avevano dato merito alla Regione di aver sopperito alle mancanze e ai tentennamenti del sindaco.
“Hanno detto banalità senza alcun fondamento. Il sindaco ha fatto i passaggi che dovevano essere fatti, Comune e Regione ci hanno messo parecchio a trovare un accordo, ma meglio fare le cose con calma, ma fatte bene, che fare scelte avventate. E se anche la Regione ha fatto qualche passo indietro lo ha fatto perché c’era la consapevolezza che non si poteva fare altrimenti, e che alla fine conveniva a tutti. Dare patenti di vittoria a questo o quello adesso è assurdo, tipico di chi dice cose senza sapere”.
Tornando all’accordo di programma prima della firma resta da risolvere il nodo del valore da attribuire a Casa Serena. Ater infatti considerata eccessiva la perizia di 2,2 milioni di euro relativa alla parte dell’immobile che dovrebbe acquistare dal Comune. Da venerdì scorso la mediazione fra Comune e Regione è focalizzata su questo aspetto, l’ultimo scoglio da superare per arrivare alla firma.
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