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Così il dono è come un (video)gioco

Gli studenti del Primo Levi coinvolti nel grande progetto “Rise” messo a punto da Avis

Così il dono è come un (video)gioco

Con il progetto “Rise” di Avis, gli studenti del Primo Levi diventano protagonisti sui temi della solidarietà e della salute.

Per alcune classi del liceo delle scienze applicate, del tecnico economico e del tecnico chimico dell’istituto superiore badiese il progetto “Rise”, promosso dall’Avis-Associazione volontari italiani del sangue, è entrato nel vivo, invitando gli studenti a confrontarsi sui temi della donazione e dei corretti stili di vita attraverso un approccio innovativo: i giovani hanno formato dei team e acceso smartphone e visori, diventando protagonisti di un videogame sui temi del sociale, nonché di una serie di confronti interattivi sui valori del dono e dell’altruismo, mentre nei prossimi mesi verrà avviata una social challenge.

“Gli alunni del Primo Levi hanno accolto la proposta con entusiasmo e curiosità - commenta Fabio Muraro, referente Scuola di Avis Rovigo - L’aspetto che più è stato apprezzato da ragazzi e ragazze: la possibilità di cimentarsi in classe con le nuove tecnologie, e dimostrando grande dimestichezza con questi strumenti e i loro linguaggi. Poter declinare queste moderne tecnologie per una finalità di promozione e riflessione attorno alla cultura del dono e della salute è stato un valore aggiunto – prosegue Muraro che, insieme a due formatori, ha affiancato gli studenti nelle otto ore di attività - unito alla possibilità che ho avuto di parlare ai giovani di come sono entrato in Avis, del mio percorso all’interno dell’associazione e dell’importanza di spendere le proprie esperienze e i propri talenti mettendosi al servizio degli altri”.

Il Primo Levi è una delle 7 scuole che in Veneto aderiscono a Rise, il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è stato pensato per gli studenti delle classi terze di 60 istituti secondari di secondo grado di 11 regioni italiane.

Fino al prossimo maggio, gli studenti diventeranno diretti portavoce dei messaggi del progetto, utilizzando i social network. A loro sarà chiesto di ideare delle social challenge, cioè delle sfide semplici e divertenti che vengono comunemente lanciate sul web per poi diventare virali: azioni simboliche volte a stimolare le riflessioni su temi di rilevanza sociale. Ciascuna scuola sceglierà una proposta che parteciperà a un contest nazionale. L’idea più originale e innovativa sarà poi lanciata sui social e, per una settimana, gli studenti lavoreranno in gruppo per dare vita a video ispirati all’idea vincitrice.

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