VOCE
ROVIGO
20.02.2023 - 20:04
Sono cinque le offerte per gestire la pubblica illuminazione pervenute al Comune di Rovigo. Il contratto Consip, che ha legato palazzo Nodari alla società del ministero delle finanze, è infatti scaduto lo scorso anno dopo nove anni caratterizzati da polemiche e critiche per la non eccelsa qualità del servizio. Ed ora la giunta comunale deve decidere cosa fare per il futuro.
Già da tempo il sindaco aveva spiegato che erano in corso valutazioni per decidere che strada prendere per la gestione di lampioni e luce pubblica. Per ora il settore è gestito direttamente dagli uffici dei Lavori pubblici, ma si tratta di una situazione temporanea.
Entro un paio di settimane, la giunta dovrà infatti decidere se rinnovare il rapporto con Consip, anche se negoziando diversi costi e modalità contrattuali, oppure affidarsi ad una gestione diversa con il sistema del project financing. Da questa decisione dipenderanno le scelte future. In caso di project infatti occorrerà definire tramite gara a quale gestore affidare l’incarico. E negli uffici dei lavori pubblici guidati dall’assessore Giuseppe Favaretto, sono già cinque le domande presentate per la gestione dei punti luce, della manutenzione e della fornitura di energia elettrica.
In ogni caso il capitolo luce pubblica dovrebbe avere connotati diversi rispetto agli ultimi anni. A sottoscrivere il contratto scaduto alla fine del 2022 era stata infatti la giunta Piva nel 2013. In quell’occasione - nonostante le proteste del mondo economico e i dubbi di tanti consiglieri comunali - si decise di affidare il servizio attraverso la Consip (ovvero la società del ministero delle Finanze) invece che procedere a gara fra gli operatori privati. Il risultato, fatta la media delle spese, il canone di gestione per ogni singolo punto luce si attestava a Rovigo a 140 euro (Iva inclusa e valori che non tengono conto del rialzo dei costi energetici degli ultimi mesi).
Questo valore risultava (prima degli aumenti recenti) maggiore del 30% se confrontato con la media (110 euro a punto luce Iva inclusa) dei canoni delle gestioni dei comuni polesani che non hanno aderito alla convenzione Consip. Ed con queste valutazioni che si è arrivato a calcolare in 300mila euro la spesa annua in più per l’amministrazione comunale. Per non parlare della qualità del servizio e della manutenzione della rete e dei singoli punti luce, che nel corso degli anni hanno sollevato critiche e polemiche a ripetizione.
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