VOCE
ADRIA
21.02.2023 - 20:00
Due condanne e due assoluzioni per la omessa bonifica dello stabilimento di Ca’ Emo
Per non avere rimosso i fanghi, sono arrivate due condanne a 1 anno e 8 mesi e 30mila euro di multa, per Mauro Luise, 62 anni, di Adria, e Rossano Stocco, 62 anni, di Villadose, e tre assoluzioni, per Gianni Pagnin, 72 anni, di Padova; Alessia Pagnin, 46 anni, di Padova; e Glenda Luisa, 32 anni, di Rovigo; per la contestazione di avere gestito lo stabilimento senza le necessarie polizze assicurative, dal momento che la società che le aveva emesse era stata cancellata dall’apposito elenco, invece, è arrivato per tutti il non doversi procedere, per decorrenza dei termini di prescrizione.
Questa la sentenza letta dal giudice del Tribunale di Rovigo per l’ennesimo filone giudiziario incentrato sull’attività dello stabilimento Coimpo - Agribiofert in località America, Ca’ Emo, tristemente noto per l’agghiacciante tragedia sul lavoro che, il 22 settembre del 2014, vide quattro lavoratori morire, fulminati da una nube tossica.
L’impianto si occupava di trattare fanghi di vario tipo, in maniera da ottenere concime e fertilizzanti da reintegrare in agricoltura. La nube tossica si sarebbe generata al momento dello sversamento dell’acido in una delle vasche di fanghi.
Per quella devastante tragedia sono già arrivate varie condanne, così come - in un distinto procedimento penale - per le irregolarità nel trattamento dei fanghi, emerse in seguito a una indagine dei carabinieri forestali, che avrebbe rivelato come il processo autorizzato dalla Provincia sarebbe stato deliberatamente disatteso in varie circostanze, al fine di massimizzare la quantità di prodotto trattato e, quindi, il profitto.
La vicenda per la quale, nella giornata di ieri, è arrivata la sentenza di primo grado era relativa ad aspetti differenti, sempre emersi in seguito alla tragedia.
Il primo capo di imputazione contestava agli imputati di non avere provveduto, nonostante due richieste, entrambe del 2017, della Provincia, al cosiddetto “ripristino dello stato dei luoghi”, ossia allo svuotamento dai fanghi, degli stabilimenti Coimpo - Agribiofert.
La seconda ipotesi di reato, invece, una contravvenzione, era relativa al fatto che per un periodo l’attività, in Coimpo - Agribiofert, sarebbe proseguita senza copertura assicurativa, dal momento che le polizze sarebbero esistite sulla carta ma sarebbero risultate inesigibili, essendo stata cancellata dall’elenco degli intermediari finanziari la società che le aveva emesse.
Quest’ultima contestazione, tuttavia, è caduta in prescrizione per tutti e cinque gli imputati, mentre, per la mancata rimozione dei fanghi, sono arrivate tre assoluzioni (con gli avvocati Pierfrancesco Munari e Marco Petternella) e due condanne a 1 anno e 8 mesi e 30mila euro di multa.
Disposte anche le provvisionali, ossia gli “anticipi” del risarcimento che dovrà essere quantificato dal giudice civile per le parti civili costituite: il Comune di Adria, seguito dall’avvocato Marco Casellato, si è visto riconoscere 164mila euro, la Provincia di Rovigo 30mila.
Si tratta di una sentenza di primo grado, non definitiva e, quindi, appellabile.
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