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ADRIA

Adria riconoscente per lo sport

Due calciatori e un pilota di rally che in epoche diverse hanno raggiunto la notorietà nazionale

Adria riconoscente per lo sport

Massimo Albiero, Matteo Luise e Costante Tivelli hanno ricevuto la benemerenza “Adria riconoscente” dalle mani del sindaco Omar Barbierato. La cerimonia si è svolta lunedì sera nell’aula consiliare di Palazzo Tassoni poco prima dell’inizio dei lavori del civico consesso.

Classe 1960, Massimo Albiero è partito dall’oratorio ma già a 17 anni ha giocato in Coppa Italia contro il Milan avendo di fronte alcuni dei grandi nomi del calcio mondiale, a cominciare dal mito di Gianni Rivera. Ha militato nella Spal, Como, Avellino, Padova per poi chiudere la carriera in “casa” con l’Adriese. Ben 136 presenze in serie A con 7 gol all’attivo, non pochi per un difensore, quindi 148 presenze e 3 reti in serie B. Al suo attivo anche 8 presenze nella Nazionale Under 21. Da tempo svolge l’attività di allenatore, attualmente fa parte dello staff tecnico del Bocar juniors come mister della Juniores regionale

Originario di Corbola, a giugno festeggerà i 70 anni, Costante Tivelli è cresciuto nelle giovanili dell’Adriese dove ha giocato per cinque stagioni, gli anni d’oro dei granata, quindi Reggina, Bari, Messina, Salernitana, Foggia, Spal, Cavese, Reggiana, Cosenza per chiudere al Bettinazzi. Bomber di “razza” come si diceva un tempo, è stato capocannoniere nel campionato di Serie C 1977/78. Una volta appese le scarpe al chiodo, è approdato in panchina come allenatore.

Dal calcio ai motori ed ecco Matteo Luise pilota, classe 1970, ha raggiunto la fama nazionale sui polverosi tracciati dei rally. Al volante fin da giovanissimo guidando i kart, poi ai bolidi da rally fino a vincere il rally di Adria e del Polesine che lo ha consacrato “profeta in patria”.

Il 1995 targato 500 è senza dubbio l’anno della sua consacrazione: dopo una furibonda lotta a quattro con Francesco Pozzi, Leonardo Toti e Andrea Maselli l’adriese centra il bersaglio grosso, forte di quattro vittorie ad Aosta, Asinara, Vulture e San Marino, tre secondi e due terzi posti alla guida dell’esemplare della Rorally. In sostanza, ad eccezione del ritiro per capottamento al Sanremo, mai fuori dal podio a conferma della maturità raggiunta in un contesto così competitivo come solo i trofei monomarca sanno essere. Numerosi i titoli conquistati anche a livello nazionale.

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