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LA GRANDE SICCITA'

“Non si può più sperperare acqua”

De Carlo: “Agire subito su invasi e reti, evitare sprechi e migliorare la genetica delle piante”

“Non si può più sperperare acqua”

"Non è più solo crisi idrica, è proprio una carenza di acqua. La situazione è drammatica". Sul grande tema della siccità interviene anche Luca De Carlo, senatore Veneto di Fratelli d'Italia, presidente al Senato della commissione agricoltura, nel giorno dell'insediamento, a Roma, del tavolo sulla crisi idrica. Nonostante il maltempo, e la pioggia di ieri, l'Adige è in secca e dagli agricoltori arriva il grido d'allarme.

Com’è ai suoi occhi la situazione oggi?

“La situazione è drammatica! Non si parla più di crisi idrica, ma di una carenza di acqua. Non è più una cosa che ci troviamo a fronteggiare ogni cinque anni. È diventato qualcosa di strutturale. Per di più siamo in una regione che non trattiene l'acqua piovana. Perché la media Europea del 25% di acqua piovana trattenuta, diventa dell'11% in Italia e del 5% in Veneto. Una situazione drammatica e se vogliamo anche un paradosso per una regione ricca di corsi d'acqua. E quindi oggi bisogna assolutamente fare delle scelte strutturali".

Cosa sta facendo e cosa può fare il Governo nell'immediato?

“Il Governo ha già finanziato progetti per 800 milioni sul fondo complementare. E dopo si sono stanziati fondi per il Pnrr per 4 miliardi. Bastano? Sicuramente no. Bisogna lavorare tutti su questo fronte. Oggi c'è stato anche l'insediamento del tavolo riguardante la crisi idrica, quindi finalmente più ministeri seduti allo stesso tavolo per pianificare una strategia”.

È chiaro che ormai la siccità non è più una eccezione. È il caso di prevedere interventi a lungo termine?

“Certo, è il caso di pianificare interventi a lungo termine come pianificare quelle infrastrutture che tengano conto del bilancio idrico. Faccio un esempio: il bilancio idrico della provincia di Belluno che conosco bene è ancora condizionato alla presenza del bacino del Vajont, che sappiamo non esserci più dal 1963. E quindi va rivisto il piano e vanno rivisti gli interventi da fare. Tra questi costruire nuovi bacini, non solo a monte ma anche a valle per trattenere la risorsa. Risorsa che non è infinita e come tale va trattata come anche cambiando le nostre sane abitudini nelle nostre case ma anche negli acquedotti dove è risaputo vi è una perdita del 40%. Ed anche qui vanno fatti interventi strutturali anche se agli amministratori non piacciono tanto perché sono sotto terra e non si vedono. Ma andranno fatti, perché non ci sarà più concesso sperperare acqua. Tra l'altro siamo al - 53% di precipitazioni di neve e quindi quest'estate la siccità sarà ancora peggiore di quella dell'anno scorso”.

Non sarebbe forse il caso di cambiare agricoltura?

“È il caso di migliorare le piante, anche attraverso la genetica. Creare piante che abbiano bisogno di meno acqua e questo lo si fa anche con le tecniche di evoluzione assistita cioè accelerando semplicemente quei processi che già avverrebbe in natura ma ci metterebbero molti più anni. Oggi sono equiparate agli Ogm anche se non lo sono assolutamente e quindi vanno sperimentati a terra, che oggi in Italia non si può e quindi serve che la legislazione europea consenta di intervenire sul tema”.

A suo parere, il problema potrebbe quest'anno arrivare a toccare anche l'approvvigionamento di acqua potabile, o toccherà solo le irrigazioni agricole?

“Come ho già detto non ci sarà più concesso sperperare acqua o, chiaramente, verranno intaccate anche le utenze idriche delle nostre case".

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Commenti all'articolo

  • diduve

    01 Marzo 2023 - 21:41

    E' tutto oggi che piove...

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