VOCE
confindustria
07.03.2023 - 05:00
Giovani al centro del tema della crisi dei lavoratori, ma anche protagonisti di percorsi di formazione ed orientamento per scoprire le potenzialità offerte dal territorio. È la risposta di Confindustria Veneto Est alla difficoltà sempre più accentuata di trovare personale e, soprattutto, personale competente, in un mismatch tra domanda e offerta che è necessario colmare.
“Il problema di queste fenomeno è a monte - spiega Paolo Armenio, vicepresidente con delega al territorio polesano di Confindustria Veneto Est - Leggendo alcuni articoli si parla di uno spostamento dei giovani verso istituti scolastici come i licei, a discapito di quelli tecnici. Un fenomeno però che non mi preoccupa se consideriamo che il nostro paese è penultimo in Europa per numero di laureati. La vera urgenza è che i giovani proseguano il loro percorso formativo nelle università, anche verso rami più tecnici”.
Da un'analisi di Confindustria emerge che sono 4.780 le assunzioni previste dalle imprese della provincia per il trimestre febbraio-aprile del 2023, 850 in più rispetto allo stesso periodo 2022 (+21,6%). La domanda di lavoro è rivolta per quasi un terzo a giovani under 29, ma più di una su due (50,6%) rischia di rimanere vacante, per mancanza di profili o competenze inadeguate. “Il problema è proprio il reperimento dei giovani stessi - conferma - Di recente è stato fatto un incontro con l'assessore regionale Donazzan per parlare di questo fenomeno. Per Rovigo, come Confindustria Veneto Est, è stato lanciato un progetto pilota, per riuscire ad incrociare domanda e offerta, tra centro per l'impiego e le aziende del territorio. Ad oggi risulta che ben 12mila giovani siano in una fase di 'stock' quindi in cerca di lavoro. Serve quindi avviare una collocazione mediata valutando gli skills. È un lavoro che potrebbe dare buoni risultati e che si potrebbe ripetere anche nelle altre provincie”.
Ma sul fenomeno lavoratori incide anche il forte calo demografico che ha colpito il Polesine con nascite quasi dimezzate (-42,5%%) e una perdita progressiva di residenti con, quasi 18mila cittadini in meno su tutto il territorio in poco più di 10 anni. “Se si continua ad osservare il fenomeno scolastico si può notare che la curva delle iscrizioni scende già a partire dalle scuole elementari, proprio per il calo delle nascite - prosegue Armenio -, ma anche se in risposta a questo calo oggi tutti facessero figli dovremmo comunque attendere 18 anni per avere lavoratori. È quindi necessario utilizzare le figure degli immigrati che arrivano nel nostro Paese, persone che possono portare competenze e quindi diventare forza lavoro. Le aziende su questo tema hanno sempre dimostrato disponibilità e apertura, ma perché queste persone decidano di investire nel nostro territorio dobbiamo prima di tutto essere anche una provincia più attrattiva”.
A coloro che si apprestano a scegliere un percorso formativo che può rivelarsi decisivo anche in quello lavorativo la risposta agli eventuali dubbi arriva dall'orientamento. “L'impegno è quindi dialogare, aprire canali di orientamento nei licei, con i ragazzi ma anche con le famiglie - conclude -. Ma il dialogo deve proseguire anche nelle università perché all’interno del bacino universitario ci sono ancora molti giovani che non riescono ad proseguire. Come Confindustria siamo a fianco degli Its, gli istituti tecnici superiori, per far comprendere quanto essi rappresentino una grande opportunità".
"La città di Rovigo ad oggi offre un Its legato al mondo della logistica ma stiamo aprendo un dialogo anche per l'ambito mecatronico. Per avviare questi percorsi, però, servono gli studenti ed è per questo che si deve dialogare anche con genitori ed insegnanti per far comprendere quali sono le possibilità offerte dagli Its. Un percorso che può proseguire anche dopo, perché i giovani che frequentano gli Its possono comunque proseguire entrando nel mondo universitario. Per questo motivo stiamo dialogando con gli atenei, per fare in modo che alcuni crediti formativi ottenuti frequentando gli Its vengano riconosciti anche per accedere all'università”.
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