Zls col freno tirato, “Fate presto”

Zls ferma. O, nel migliore dei casi, al rallentatore. E allora “Fate presto” perché “il territorio ne ha bisogno”. Le procedure per completare l’istituzione della Zona logistica semplificata per il Polesine e per Marghera vanno a rilento, e nonostante le rassicurazioni di alcune settimane fa, arrivate direttamente dal ministro Fitto, all’appello mancano ancora i decreti attuativi e la copertura finanziaria (in grado di assicurare sgravi fiscali e benefici amministrativi alle aziende che decideranno di insediarsi nelle aree interessate).

Ed per questo apparente “relativo” disinteresse che per ben due volte Ezio Ordigoni, segretario di Orsa Veneto (confederazione sindacati autonomi di base), ha scritto al ministro Fitto, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai parlamentari veneti e alla Regione.

La prima lettera spedita il 27 gennaio, alla quale aveva risposto l’assessore regionale Roberto Marcato, che nel ringraziare Orsa per la sollecitazione l’attenzione per un tema così importante, aveva ribadito l’impegno della regione Veneto e il grande interesse verso la Zls.

Lo scorso 3 marzo, poi Ordigoni ha nuovamente scritto al ministro per la coesione territoriale Raffaele Fitto, per segnalare nuovamente “il grave ritardo nell'attuazione e finanziamento della Zona logistica speciale - Zls Venezia-Rodigino, aree che da tempo sono interessate da problematiche strutturali e da disagio occupazionale, situazione aggravatasi a seguito del rialzo dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici”. La Zls è definita come “spiraglio di luce”, il cui decreto istitutivo è stato firmato dal Presidente Draghi il 5 ottobre 2022.

Ha sottolineato come “ad oggi, purtroppo, mancano ancora i decreti attuativi e in particolare l'istituzione del comitato di indirizzo, oltre alla copertura finanziaria necessaria per le agevolazioni previste, come avvenuto per le Zes”. E ancora: “Lo strumento della Zls può rappresentare l’elemento catalizzatore di una nuova politica logistico/portuale in una visione complessiva di Alto Adriatico, considerati i diversi assetti ed equilibri geopolitici in un auspicato prossimo futuro post-bellico”. Ordigoni rivolge un appello al ministro “affinché ponga una particolare attenzione nel dare una rapida attuazione alla Zls di Venezia e Rodigino”.

Il senso di questo appello di pochi giorni fa è analogo a quello scritto alla fine di gennaio. Dopo quella lettera, ad inizio febbraio erano stati il ministro Fitto e e il sottosegretario Bitonci a ad annunciare di aver sbloccato la procedura, di “aver dipanato la matassa”, spiegando i ritardi con il fatto che “la documentazione non era stata portata a compimento e di conseguenza è mancata la pubblicazione in Gazzetta ufficiale”. Da quel primo febbraio sono trascorsi quasi 40 giorni, ma dei decreti attuativi per la Zls non c’è ancora traccia.

Il mondo economico e quello della politica locale intanto è in attesa, anche se circolano voci di un rallentamento delle procedure legato ad uno strisciante, ed inconfessato, disinteresse verso la Zls, la cui accelerazione finale è davvero ad un passo. Non ancora compiuto.

In Polesine la Zls riguarda i Comuni che vanno da Polesella a Melara lungo l’asta del Po e il Comune di Rovigo.