VOCE
messa per la pace
11.03.2023 - 05:00
Incontro Vesco Pierantonio Pavanello Roberto Tovo
L’Ucraina ha il diritto di difendersi ma occorre fare di più per la pace. Il Vescovo della diocesi di Rovigo e Adria, in sostanza, la vede come la maggior parte dei Paesi europei. Ieri monsignor Pierantonio Pavanello ha celebrato la messa per la pace al santuario del Pilastrello di Lendinara, una celebrazione in segno di comunione con le Chiese europee e con la Chiesa italiana che ha indetto per ieri la Giornata di preghiera per la pace.
Durante l’omelia al santuario della Beata Vergine del Pilastrello il vescovo ha spiegato che “in questa fase tragica del conflitto tra Russia e Ucraina in cui non si intravedono spiragli, non dico per una pace stabile, ma neppure per un cessate il fuoco provvisorio, è fondamentale tenere vivo il sogno di una pace vera. Non possiamo rassegnarci all’idea che solo la guerra possa mettere fine alla guerra. Se è legittimo che chi è aggredito possa difendersi e che sia aiutato da altri nello sforzo di non soccombere alla violenza del più forte, non per questo possiamo rassegnarci a quella che
Papa Francesco ha definito la ‘logica di Caino’”. Per Pierantonio Pavanello “la nostra preghiera è l’arma che dobbiamo usare per tenere vivo il sogno della pace e vincere la sfida della guerra. Chiediamo al Signore che tocchi i cuori dei potenti e li volga a pensieri e progetti di pace, ma allo stesso tempo prendiamo su di noi insieme a Gesù crocifisso e risorto il peccato del mondo che si esprime in tutte le sue tragiche conseguenze nelle atrocità di questa guerra e di tutte le altre guerre combattute in giro per il mondo”. Per arrivare alla pace vera “è necessario il perdono: chi, se non i credenti in Cristo, possono chiedere e ottenere la grazia della riconciliazione e del perdono?”
Il vescovo ha sottolineato con amarezza e dolore come la violenza continui “a segnare la storia dell’umanità: rifiutando la paternità di Dio viene negata anche la fraternità tra gli esseri umani. La guerra in Ucraina ma anche in tante altre parti del mondo ne è la tragica conseguenza”. E ancora l’invito ad essere tutti portatori di pace: “La pace non nasce soltanto dalle trattative dei potenti: la sua radice più profonda è nell’impegno degli uomini di buona volontà che non si lasciano bloccare dalla realtà, ma sanno sognare oltre le tristi vicende del presente”.
Commenti all'articolo
frank1
11 Marzo 2023 - 09:38
Un gesto di umanita' da parte della chiesa,sarebbe mettere a disposizione GRATUITAMENTE qualche struttura di propreta' della curia ai rifugiati...per esempio:lì'ex seminario,propriet' della curia adriese...quanti rifugiati potrebbe ospitare a titolo gratuito??
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