Cerca

Il lutto

“Addio, mister Viabilità”. Per Vernizzi funerali in forma strettamente privata

Il cordoglio unanime dei tanti politici e sindaci che in questi anni hanno lavorato con lui. "Risolveva i problemi"

“Addio, mister Viabilità”. Per Vernizzi funerali in forma strettamente privata

Silvano Vernizzi al taglio del nastro di un'opera con Corazzari, De Berti e Zaia

Niente funerali pubblici per Silvano Vernizzi, 69 anni, il direttore generale di Veneto Strade morto all'improvviso, nella notte tra venerdì e sabato 11 marzo a Rovigo. Le esequie, per volere della famiglia, saranno celebrate in forma strettamente privata. 

La notizia della sua scomparsa, è circolata incessantemente, sabato, negli ambienti politici e amministrativi di tutto il Veneto in tanti lo hanno ricordato, da Treviso, con Mauro Conte, Venezia con Luigi Brugnaro, a Rovigo, con Edoardo Gaffeo e tutta la sua Giunta, dall’assessore Gianpaolo Bottaccin, all’assessore Cristiano Corazzari, che ha sottolineato come Vernizzi fosse polesano.

“Con Silvano Vernizzi scompaiono trent'anni di storia e memoria di opere pubbliche del Veneto - ha dichiarato Elisa De Berti, vicepresidente e assessore alle Infrastrutture del Veneto - E’ stato più di un ingegnere e di un valente progettista. E’ stato uno degli uomini che ha contribuito a ridisegnare la rete dei trasporti e della logistica nel Nord-Est al servizio delle imprese e dei cittadini”.

Vernizzi nella sua carriera, ha partecipato da protagonista “alle grandi e lungimiranti scelte infrastrutturali che la Regione ha effettuato nei decenni. Dalla costruzione e completamento del Passante, alla creazione della concessionaria Cav e di Veneto Strade, alla progettazione della Pedemontana, alle grandi e piccole, ma tutte essenziali, opere viarie realizzate nel nostro territorio, curandone con tempestività e sapienza anche la manutenzione, evitando i problemi di vetustà che stanno affliggendo il Paese. Vorrei esprimere il mio sentito cordoglio, ma rivolgergli anche un sentito ringraziamento per l'eredità che ci ha lasciato. Voglio ricordarlo - conclude la vicepresidente De Berti - anche per la sua tempra e per il grande attaccamento alla vita e al lavoro. Fino all’ultimo giorno ha risposto alle email dal letto dell’ospedale. Con Vernizzi non è mai mancato il confronto, a tratti anche acceso, ma sempre schietto e costruttivo. Buon viaggio, Silvano”.

E Luca Zaia aggiunge: “Se ne va Silvano Vernizzi, che chiamavo 'mister viabilità': l’uomo delle strade, il professionista che con passione era su ogni cantiere. Se ne va lasciando in Veneto un grandissimo vuoto. Con Vernizzi ho condiviso gran parte del mio percorso amministrativo. L’ho conosciuto dapprima quando ero amministratore della Provincia di Treviso e poi, operativamente, da vicino, da quando sono stato vicepresidente della Regione. L’ho rincontrato, infine, nel 2010 e da lì il nostro percorso è continuato; non si è mai fermato. Nonostante gli acciacchi che lo tormentavano dal punto di vista della salute ha sempre voluto dar corso alla sua volontà e disponibilità di continuare a lavorare. Penso davvero che il lavoro, portato avanti con grande competenza e passione, lui fosse tutto. Se ne va un grande riferimento per il nostro territorio: un professionista che trasudava di una passione unica nel lavoro e che ci mancherà molto. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici, ai colleghi”.

“Le infrastrutture del Veneto portano tutte, direttamente o indirettamente, il segno del suo lavoro. – ha aggiunto Zaia – Per tutti noi se ne va un caposaldo: prima come direttore delle infrastrutture a livello regionale e poi come amministratore delegato e direttore generale di Veneto Strade. E’ l’uomo, il manager, che si è occupato della messa in sicurezza del Veneto: è stato mio soggetto attuatore per Vaia e quindi per la viabilità della montagna. E’ stato fautore e innovatore non solo per la viabilità ordinaria ma anche di grandi progetti come il Passante di Mestre e la Pedemontana che, nella prima fase, lo ha visto Commissario”.

“Porto con me il ricordo di una persona perbene, - ha concluso il presidente Zaia – di un lavoratore instancabile, di un professionista che sapeva cosa significasse fare squadra con la S maiuscola, per raggiungere l’obiettivo. Vernizzi viaggiava come un treno carico di una visione lungimirante, tipica di un Veneto connesso col mondo e quindi portatore di un disegno personale rispetto al progetto della viabilità assolutamente di altissimo livello. Buon viaggio!”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400