Attacco epilettico e arresto cardiaco, così è morta a soli due anni

Prima un attacco epilettico, poi l’arresto cardiaco. E’ ancora avvolta nel mistero la morte tragica avvenuta nella notte tra giovedì e ieri, 17 marzo, di una bambina nigeriana di appena due anni e mezzo, che risiedeva con la famiglia in via Vittorio Veneto al civico 103, nel quartiere Tassina.

La piccola era accolta in una casa famiglia insieme a mamma, papà e altri due fratellini piccoli, un maschietto e una femminuccia. Il dramma è avvenuto alle 23.30, pare che si sia trattato di un tragico incidente, ma la magistratura vuole fare chiarezza e ha disposto l’autopsia.

E’ stata la mamma a chiamare i soccorsi, disperata, per strada. I medici del Suem di Rovigo sono accorsi rapidissimamente dall’ospedale di Rovigo. La bimba era già in arresto cardiaco. E' stata subito intubata e rianimata. Le manovre di rianimazione sono poi proseguite in Pediatria, con i medici e l'anestesista. Un'ora e mezza per provare a salvarla a fare ripartire il cuore, con il massaggio cardiaco, i farmaci e l'ossigeno fornito dal tubicino. Ma purtroppo il cuoricino non è mai ripartito. Per la bimba non c'è stato nulla da fare.

Il corpo è stato subito messo a disposizione della magistratura indaga la Squadra mobile e la scientifica di Rovigo. Non pare ci sia stato soffocamento dall'ingestione di un oggetto. E i genitori, papà e mamma, sono sconvolti. La famiglia, accolta in un programma per rifugiati, è seguita dalla prefettura e dalla cooperativa Porto Alegre, che ora è impegnata a fornire un supporto psicologico al papà della piccola, alla mamma e ai fratellini.

Si presume che l'autopsia darà maggiori dettagli sulle cause della morte, che sono ancora avvolte nel mistero.