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Oggi bandiere a mezz’asta per le vittime del Covid

In Polesine 856 morti e 120mila contagi (15 solo ieri). Zaia: “Ricordiamo i morti e gli eroi”

Iras, un contagio Covid tra gli operatori

Terapia intensiva Covid (foto di repertorio)

Sono 856 le vittime in Polesine e 120.554 i contagi. E’ il bilancio dei tre anni di pandemia in Polesine. Oggi si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Covid-19, anche il Comune di Rovigo partecipa alla giornata con l’esposizione a mezz’asta delle bandiere dalla facciata del Comune.

I numeri del Covid registrano ancora contagi e sofferenze, anche se non paragonabili a quelle degli anni scorsi. Ieri in provincia di Rovigo sono stati registrati 15 nuovi casi di positività, che fanno salire il totale a 120.554. le vittime sono 856 mentre i casi attualmente positivi sono 368. Cifre non elevate ma che dimostrano come la circolazione del Covid non sia ancora terminata e che la guardia va tenuta alta. In Veneto ieri le positività registrate sono state 478, per un totale da inizio pandemia di 2.700.310. I lutti nella nostra regione sono stati oltre 16mila.

Anche il governatore veneto, Luca Zaia, si unisce al ricordo dei 3 anni passati. “Celebriamo la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. Lo facciamo con un segno tangibile come le bandiere della Regione a mezz’asta, ma soprattutto con il ricordo consapevole e intimo di chi ha vissuto una tragedia immane. Oggi si discute, si polemizza, addirittura si indaga, ma allora, quando il Covid-19 comparve colpendo alle spalle l’intera civiltà mondiale e il mondo scientifico, il sentimento prevalente fu il timore di un nemico sconosciuto, lo smarrimento della popolazione, la necessità per istituzioni e amministratori di cercare e trovare in breve tempo contromisure e rimedi. La memoria va a tutte le vittime del Covid, che devono essere ricordate: sono 7 milioni nel mondo dall’inizio della pandemia, 188mila in Italia, oltre 16.692 nella nostra regione”.

Parole del presidente del Veneto, Luca Zaia, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid che si tiene il 18 marzo, data nella quale, nel 2020, i camion militari carichi di bare sfilarono per le vie di Bergamo. “Oltre alle vittime e chi è stato ricoverato con gravi ricadute - aggiunge Zaia - voglio ricordare i tanti sanitari che, in Veneto come in Italia, hanno perso la vita nel tentare di portare aiuto e sollievo ai malati. Ma eroi sono stati anche tutti coloro che, nell’esercizio della loro funzione, hanno dato il loro contributo: il volontariato, le forze dell’ordine, la Protezione civile, ognuno dei nostri uomini e donne che si sono prodigati h24 per mesi e mesi. Non dobbiamo ancora abbassare la guardia ed essere pronti a ogni evenienza, tanto che come Regione abbiamo aggiornato da poco per la terza volta il nostro piano pandemico. Oggi la vita è di fatto ripresa, è tornato il turismo, l’economia pur con fatica si sta rilanciando, si sono riallacciate le relazioni sociali. Ma guai a noi se non mantenessimo il coraggio e la forza del ricordo e non mandassimo un affettuoso abbraccio alle famiglie di tutti i caduti, che non poterono nemmeno dare l’ultimo saluto ai propri cari. Il Covid ci ha provato profondamente e oggi la vita si declina in ‘prima’ e ‘dopo’ il Covid. Tanto è cambiato in ognuno di noi, ma non l’amore per la vita e la voglia di difenderla con ogni mezzo che la scienza e l’intelligenza ci mettono a disposizione”.

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