Bimba in vacanza dai nonni abusata più volte dallo “zio”

Era venuta in vacanza a Rovigo, con la mamma, da Udine, nella casa dei nonni materni. Aveva appena 9 anni. Qui, ha incontrato il suo “uomo nero” che l’ha costretta a subire violenza sessuale, ripetutamente. Una vicenda che fa rabbrividire quella avvenuta in un comune mediopolesano tra l’estate del 2016 e l’inverno del 2017.

A costringere ripetutamente la bambina alle sue ignobili voglie, un polesano di 37 anni - E. S. le sue iniziali - fidanzato della zia della piccola, che approfittava di essere solo con lei per abusarne. L’uomo, difeso dall’avvocato Lorenzo Maltarello, è stato condannato ieri con rito abbreviato dal Tribunale di Rovigo a 4 anni e 8 mesi e a una provvisionale di 20mila euro.

Le accuse sono raccapriccianti: nei primi approcci l’uomo le infilava le mani sotto la vestaglietta e poi sotto le mutandine per toccarla nelle parti intime. Successivamente pretendeva che la minore lo toccasse a sua volta e le prendeva la mano con forza per infilarla sotto le sue mutande. Se la bambina cercava di opporsi lui insisteva stringendole il polso.

Nemmeno i pianti della piccola lo distoglievano dal suo progetto folle e insano. In alcune occasioni - sempre secondo le accuse confermate dalla condanna - con forza le apriva le gambe e le toccava i genitali con la lingua, nonostante la bambina si opponesse e gli chiedesse di smetterla. In una occasione, infine la afferrava per il collo costringendola a praticare sesso orale nonostante la resistenza della piccola.

Un’estate da inferno, insomma, che fortunatamente la bambina ha avuto il coraggio di tirare fuori e di non tenere per sé. La mamma si è costituita parte civile con l’avvocato Elena Perini. Una storia che la piccola donna non dimenticherà mai. Nessuna condanna le restituirà la infanzia rubata da un orco, durante una vacanza dai nonni.