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FESTA DELLA LIBERAZIONE

“Diventi una giornata europea”

Appello lanciato da Gianni Sparapan che ha ricordato alcuni dei più drammatici episodi della Resistenza

“Diventi una giornata europea”

“Stasera mi hanno comunicato che domani sarò fucilato, scusa mamma per il dolore che ti procuro, ma sai che sono innocente”. E’ la drammatica lettera di un giovane partigiano giustiziato dai nazifascisti. E’ uno dei momenti più strazianti, sia pure nell’impossibilità di fare una classifica del dolore, della Resistenza in Polesine. Senza dimenticare il dolore di quella donna, madre dei due giovani di 17 e 18 anni uccisi nella rappresaglia del 15 ottobre 1944 a Villamarzana. Quella madre parla con il comandante tedesco pregandolo di salvare quelle due giovani vite. E il tedesco risponde: “Te ne salvo uno, dimmi quale”. Come fosse possibile per una madre salvare un figlio e mandare alla morte l’altro. Non seppe dare risposta e i nomi di questi due giovani sono incisi nel muro-monumento.

Oppure quel giovane 14enne reo di aver strappato l’orologio a un tedesco e per tutta risposa si beccò una fucilata. Quel giovane era un cugino di Gianni Sparapan che ieri mattina ha tenuto il discorso commemorativo alla cerimonia della Festa della liberazione promossa dall’amministrazione comunale. Sparapan è intervenuto nella chiesa di San Nicola visto che la pioggia non dava tregua. Prima di lui sono intervenuti il sindaco Omar Barbierato e il presidente del consiglio comunale Francesco Bisco, coordinati da Matteo Sacchetto, capogruppo degli alpini, che ha svolto le funzioni di cerimoniere, alla presenza delle forze dell’ordine, Corpi dello Stato, associazioni combattentistiche e d’arma, cittadinanza. Tra i candidati sindaco, oltre a Barbierato, era presente soltanto Lamberto Cavallari.

Il maltempo ha disturbato ma non fermato la manifestazione. Nella prima mattinata il sindaco accompagnato da una delegazione ha posto un mazzo d’alloro sui diversi ceppi che ricordano i caduti di tutte le guerre. Quindi ritrovo in piazza Garibaldi. Al partire del corteo per raggiungere il monumento in piazzetta Sant’Andrea, si è abbattuto un forte acquazzone. E sotto la pioggia si è svolto l’alzabandiera a cura di Armando Trombini sulle note dell’Inno nazionale. Quindi la deposizione, accompagnata dal toccante “Silenzio”, di una corona dall’alloro sul monumento ai Caduti e conseguente omaggio a tutte le vittime in guerra.

Sparapan ha lanciato un appello: “Questa giornata della Liberazione diventi una Festa europea perché in tanti altri Paesi europei, ben 500mila i morti della resistenza in Germania, hanno lottato, combattuto e sono caduti per la libertà, l’uguaglianza e la fraternità”.

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