L'Ue boccia l'Italia, gli stabilimenti andranno a gare

La Corte di giustizia europea ha bocciato l’Italia sulla concessione delle spiagge, stabilendo che non ci sarà un rinnovo automatico e che saranno necessarie le gare pubbliche, applicando la Direttiva Bolkestein.

L’assessore Alessandra Patrian del Comune di Rosolina ha dichiarato che si stanno preparando come amministrazione e che ci sarà una gara pubblica nella massima trasparenza possibile, cercando di garantire una qualità del servizio offerto.

La situazione, soprattutto all’inizio della stagione estiva, è di incertezza, e gli operatori sono a rischio. Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, ha aggiunto che ci sono state criticità negli ultimi 13 anni, ma solo una parte degli operatori locali tra Sottomarina e Rosolina ha un titolo concessorio che supera i vent’anni. Circa 150 concessioni sono conformi alla Direttiva Bolkestein, ma molti operatori sono ancora fuori e devono vedere come il governo intende gestire la situazione. Il presidente di Ascot ha anche dichiarato che la burocrazia può rappresentare un ostacolo significativo per gli operatori.

Secondo Bellemo il governo deve prendere una decisione rapida per gestire la situazione, che potrebbe rappresentare un ostacolo per gli investimenti stranieri. “E’ importante - aggiunge - che il governo proceda con la mappatura delle concessioni e l'emissione di decreti entro luglio per garantire serenità agli operatori. Tuttavia, è fondamentale che si tenga conto della burocrazia e dei tempi necessari per gli investimenti a lungo termine. La concessione delle spiagge è una questione importante, e la situazione attuale dovrebbe servire a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla complessità e le difficoltà di gestire un'attività privata sul demanio”.