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In provincia di Rovigo sempre meno nuovi nati

Le nascite sono in calo, e la nostra provincia si svuota.

 In provincia di Rovigo sempre meno nuovi nati

Nascite in calo in Polesine.

Che la popolazione polesana sia sempre meno green, nel senso di giovane, lo dimostrano tanti dati. Ad esempio il numero delle nascite, che in provincia di Rovigo è nelle retrovie della graduatoria regionale. Un problema avvertito su scala nazionale, ma accentuato in Polesine.

A confermarlo uno studio della fondazione Leone Moressa che prevede che nel 2050 ogni lavoratore italiano avrà un pensionato a carico mettendo seriamente a rischio il sistema del welfare. Il fenomeno è dovuto ad uno spopolamento generale ma, per quanto riguarda il Polesine anche ad un problema di nascite. Secondo i dati i nuovi venuti al mondo in Polesine si sono quasi dimezzati, passando da 1.658 totali nei primi 10 mesi del 2008, a 953 dello stesso periodo nel 2022 (meno 42,5%).

Negli ultimi 14 anni il crollo delle nascite ha interessato però tutta la regione, passando da un totale di 30mila rispetto alle 50mila precedenti, con Belluno a meno 39,8% (da 1540 a 927), Treviso meno 37,5% (da 7.841 a 4.899), Padova meno 36,1% (da 7.607 a 4.859), Vicenza meno 35,7% (da 7.697 a 4.952), Venezia meno 35.6% (da 6.422 a 4.136) ed infine Verona con un meno 32,2% (da 7.962 a 5.400). E non va bene nemmeno per quanto riguarda la popolazione locale, che tra il calo demografico e l’abbandono di alcuni residenti ha visto i numeri crollare. Secondo i dati Istat dai 247.884 residenti del 2011 si è passati ad un totale di 228.902 nel 2022, quasi 18mila cittadini in meno su tutto il territorio.

I dati parlano chiaro, il Polesine è composto per la maggior parte da una popolazione non in giovane età e soprattutto da una popolazione in età lavorativa molto anziana. A darne conferma l’indice di ricambio della popolazione attiva, che rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni). Se la popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l’indicatore è minore di 100, in provincia di Rovigo l’indice di ricambio del 2022 è più del doppio, pari a 201,6. In un territorio dove nascono pochissimi bambini, la popolazione gradualmente invecchia e si allontana dal mondo del lavoro, nasce di conseguenza anche un problema sociale.

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Commenti all'articolo

  • diduve

    08 Maggio 2023 - 18:50

    Tranquilli.. avremo tanti bambini tunisini, ucraini e etiopi..

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