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IL CASO

Niente chemio, muore a 18 anni: genitori condannati

La pronuncia definitiva per il caso Bottaro della Cassazione

Morì dopo aver rifiutato la chemioterapia, la famiglia fa ricorso in cassazione

Eleonora Bottaro

La storia di Eleonora Bottaro, la giovane studentessa di Bagnoli morta a causa di una leucemia linfoblastica acuta dopo aver rifiutato la chemioterapia, è stata segnata da un drammatico epilogo e ha suscitato dibattiti sull'autodeterminazione del minore e sulla responsabilità dei genitori.

Lino Bottaro, 69 anni, e sua moglie Rita Benini, 57, sono stati condannati per omicidio colposo a due anni di carcere con la condizionale. La Corte di Cassazione ha recentemente respinto il loro ricorso e la sentenza è divenuta definitiva. I giudici hanno stabilito che i genitori hanno impedito la somministrazione di una terapia efficace alla figlia, manipolando la sua volontà e causando la sua morte.

Secondo la motivazione della sentenza, Eleonora non aveva la percezione della reale possibilità di morire a causa della sua giovane età. Era influenzata dalla fiducia assoluta che aveva nei confronti dei genitori e dalle loro convinzioni ideologiche, che si opponevano a qualsiasi tipo di cura, anche le più minimali, come un prelievo o una flebo idratante.

I genitori, ribadiscono le motivazioni, avevano convinto la figlia che la chemioterapia non era necessaria e addirittura nociva. Tuttavia, i giudici hanno sottolineato che era compito dei genitori preservare il diritto alla vita della figlia, che invece avevano sistematicamente rifiutato qualsiasi farmaco, anche quelli antibiotici e antipiretici. Il padre insisteva per somministrarle dosi molto elevate di vitamina C per via endovenosa, convinto che i medici non prescrivessero questo trattamento a causa delle pressioni della lobby farmaceutica. Eleonora, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, era succube delle convinzioni dei genitori e le aveva fatte proprie.

Nel momento della morte, Eleonora si trovava nella sua casa a Bagnoli, in condizioni di grande sofferenza. I medici avevano prescritto antidolorifici e una flebo che, tuttavia, non erano stati somministrati. La sua malattia era stata scoperta nel febbraio 2016, dopo che aveva iniziato a sperimentare malessere e febbre durante le festività natalizie del 2015. Successivamente era stata ricoverata nell'Oncoematologia pediatrica di Padova, ma i genitori avevano rifiutato i protocolli scientifici, seguendo invece le terapie del medico tedesco Ryke Geerd Hamer, fondatore della cosiddetta "Nuova Medicina Germanica", una teoria che attribuisce il cancro a conflitti psichici.

Lino Bottaro è molto conosciuto in Polesine essendo stato per anni un apprezzato fotografo. Tra le sue pubblicazioni anche diverse opere dedicate al territorio polesano e al Delta

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