VOCE
IL CASO
10.05.2023 - 08:56
Eleonora Bottaro
La storia di Eleonora Bottaro, la giovane studentessa di Bagnoli morta a causa di una leucemia linfoblastica acuta dopo aver rifiutato la chemioterapia, è stata segnata da un drammatico epilogo e ha suscitato dibattiti sull'autodeterminazione del minore e sulla responsabilità dei genitori.
Lino Bottaro, 69 anni, e sua moglie Rita Benini, 57, sono stati condannati per omicidio colposo a due anni di carcere con la condizionale. La Corte di Cassazione ha recentemente respinto il loro ricorso e la sentenza è divenuta definitiva. I giudici hanno stabilito che i genitori hanno impedito la somministrazione di una terapia efficace alla figlia, manipolando la sua volontà e causando la sua morte.
Secondo la motivazione della sentenza, Eleonora non aveva la percezione della reale possibilità di morire a causa della sua giovane età. Era influenzata dalla fiducia assoluta che aveva nei confronti dei genitori e dalle loro convinzioni ideologiche, che si opponevano a qualsiasi tipo di cura, anche le più minimali, come un prelievo o una flebo idratante.
I genitori, ribadiscono le motivazioni, avevano convinto la figlia che la chemioterapia non era necessaria e addirittura nociva. Tuttavia, i giudici hanno sottolineato che era compito dei genitori preservare il diritto alla vita della figlia, che invece avevano sistematicamente rifiutato qualsiasi farmaco, anche quelli antibiotici e antipiretici. Il padre insisteva per somministrarle dosi molto elevate di vitamina C per via endovenosa, convinto che i medici non prescrivessero questo trattamento a causa delle pressioni della lobby farmaceutica. Eleonora, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, era succube delle convinzioni dei genitori e le aveva fatte proprie.
Nel momento della morte, Eleonora si trovava nella sua casa a Bagnoli, in condizioni di grande sofferenza. I medici avevano prescritto antidolorifici e una flebo che, tuttavia, non erano stati somministrati. La sua malattia era stata scoperta nel febbraio 2016, dopo che aveva iniziato a sperimentare malessere e febbre durante le festività natalizie del 2015. Successivamente era stata ricoverata nell'Oncoematologia pediatrica di Padova, ma i genitori avevano rifiutato i protocolli scientifici, seguendo invece le terapie del medico tedesco Ryke Geerd Hamer, fondatore della cosiddetta "Nuova Medicina Germanica", una teoria che attribuisce il cancro a conflitti psichici.
Lino Bottaro è molto conosciuto in Polesine essendo stato per anni un apprezzato fotografo. Tra le sue pubblicazioni anche diverse opere dedicate al territorio polesano e al Delta
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