VOCE
Adria
27.02.2025 - 12:31
Arturo Cirillo è il principale interprete, ma anche autore di adattamento e regia, dello spettacolo “Don Giovanni”, di Molière, Da Ponte e Mozart, di scena questa sera alle 21 al teatro Comunale. Lo spettacolo rientra nel cartellone della stagione teatrale promossa dall’amministrazione comunale in sinergia con Arteven.
Cirillo racconta questo mito, che è Don Giovanni, usando forme e codici diversi, conservando di Molière la capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo. Quindi di Da Ponte prende la poesia e la leggerezza. Poi c’è la musica di Mozart che riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile di questa vicenda.
“La mia passione per il personaggio di Don Giovanni – si legge in una nota di regia - e per il suo inseparabile alter ego Sganarello (come Hamm e Clov di ‘Finale di partita’, o come Don Chisciotte e Sancho Panza) nasce all’inizio soprattutto dalla frequentazione dell’opera di Mozart/Da Ponte. Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli, come sicuramente vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979. Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio, e con l’opera mozartiana- sottolinea Arturo Cirillo - avvenne intorno ai miei vent’anni, epoca in cui frequentavo l’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma".
"Uno storico insegnante di storia della musica, Paolo Terni, ci fece lavorare proprio sul ‘Don Giovanni’ e in una forma che potrei definire di “recitar-cantando”, in cui ci chiese di interpretare il bellissimo libretto di Lorenzo Da Ponte (bellissimo per poesia, musicalità e vivacità, ma anche perché, non lo dico solo io, è una delle opere più alte, dal punto di vista linguistico, della letteratura italiana). Oltre al libretto dapontiano recitavamo rapportandoci con la musica di Mozart, con i suoi ritmi e le sue melodie. E in quella occasione questa irrefrenabile corsa verso la morte (l’opera si apre con l’assassinio del commendatore e si conclude con lo sprofondare di Don Giovanni nei fuochi infernali), questa danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio, questa sfida al destino (o come direbbe Amleto: “Al presentimento”) mi è apparsa in tutta la sua bellezza e forza”.
E ancora: “Negli anni successivi, come chi conosce un po’ il mio teatro sa, tra i miei autori prediletti si è imposto decisamente Molière, quindi mi è parso naturale lavorare su una drammaturgia che riguardasse sia il testo di Molière, appunto, che il libretto di Da Ponte. Anche il discorso musicale da tempo, o forse da sempre, mi coinvolge, e quindi ho deciso di raccontare questo mito, che è Don Giovanni, usando forme e codici diversi, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la leggerezza, a volte anche una “drammatica leggerezza”. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile. Perché in fondo questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre; senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne”.
I biglietti sono acquistabili online su www.vivaticket.com, nell’ufficio Pro loco oppure chiamando al numero 327 361 0567, mentre la biglietteria del teatro apre un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Il prossimo appuntamento è per sabato 22 marzo con la compagnia dell'Ora che porta la magia di “Aladin” musical di Stefano D'Orazio su musiche dei Pooh, con Eugenio Grandi e Angela Ranica e la partecipazione straordinaria di Max Laudadio.
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