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il caso

Bacia una 13enne: uomo di 54 anni condannato

Tra i due c'era una differenza di 41 anni. E' stata la mamma di lei a far interrompere la "relazione".

Un bacio e 41 anni di differenza

Sentenza di primo grado, nel pomeriggio di oggi, giovedì 6 marzo, per un processo decisamente delicato, che ruotava attorno alla “frequentazione” che ci sarebbe stata, a fine 2022, tra un 54enne e una ragazzina allora di 13 anni, e sulle conseguenze di questa situazione, decisamente anomala.

L’accusa, per il 54enne, era di atti sessuali con una minorenne. Nel capo di imputazione, poi, si parlava unicamente di un bacio sulla bocca. Dato, però, appunto, da un 54enne a una 13enne. 41 anni di età di differenza suonati. Non solo: l’altra contestazione, quella di stalking, faceva riferimento a quanto sarebbe accaduto in seguito a quel bacio.

La mamma della ragazzina, infatti, secondo la ricostruzione dei fatti portata in aula, sarebbe intervenuta per fare cessare una “relazione”, ammesso che di questo si possa parlare, o comunque comportamenti avvertiti come assolutamente fuori luogo.

Il 54enne, tuttavia, non si sarebbe rassegnato: avrebbe cominciato a presentarsi nei luoghi frequentati dalla minore, a inviare messaggi alla sorella di lei, con assicurazioni d’amore per la ragazzina e minacce alla madre, e a postare sui social storie e post che sostanzialmente ribadivano questi concetti.

Abbastanza, secondo le contestazioni, per provocare angoscia nei destinatari di questi messaggi.

Una vicenda estremamente delicata, quella che era chiamata a valutare il Collegio del Tribunale di Rovigo che, nella giornata di oggi, ha emesso la sentenza di primo grado. Che, verosimilmente, una volta lette le motivazioni, sarà appellata dalla difesa.

Nel pomeriggio, uscendo dalla Camera di consiglio, i giudici hanno letto un dispositivo che parla di una condanna a 22 mesi di reclusione, ossia 1 anno e 10 mesi, per l’imputato. Al quale, comunque, è stata riconosciuta la sospensione condizionale della pena. Subordinando, tuttavia, questo beneficio alla frequenza di un corso esplicitamente pensato per soggetti che siano stati chiamati a rispondere di reati analoghi.

Nel procedimento, l’imputato era difeso dall’avvocato Elena Gagliardo del foro di Rovigo, assieme alla quale, ora, valuterà l’Appello.

La ragazzina e la madre erano costituite parte civile nel procedimento. Significa che avevano dato mandato a un avvocato, Anna Osti del foro di Rovigo, per affiancare l’accusa, come parte in causa nel dibattimento, domandando anche un risarcimento.

Richiesta che è stata accolta dal Collegio, che ha già individuato la somma che ritiene appropriata, evitando quindi un ulteriore passaggio per la quantificazione.

Il dispositivo parla, infatti, di 7500 euro, dei quali 5mila per la minorenne e 2500 per la madre.

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