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Imprese in rosa: come noi, nessuno

Nella provincia di Rovigo sono 5.744 le aziende guidate da donna (il 23,3% del totale).

Imprese in rosa: come noi, nessuno

In Polesine record di imprese a guida femminile.

Nel giorno della festa della donna Confartigianato analizza i numeri delle imprese a guida femminile. Trend positivo e incoraggiante per l’imprenditoria femminile nella provincia di Rovigo. Le donne imprenditrici non solo stanno guadagnando terreno in settori tradizionalmente maschili, ma stanno anche consolidando la loro presenza in ambiti chiave dell’economia locale, come l’artigianato. Alla fine del 2024, la provincia di Rovigo conta 5.744 imprese femminili, pari al 23,3% del totale delle imprese registrate. Un dato che supera la media regionale del Veneto, ferma al 20,6%, e dimostra come le donne stiano diventando protagoniste sempre più attive del tessuto economico locale.

Un risultato ancora più significativo emerge nel settore artigianale, dove Rovigo si colloca al primo posto a livello veneto per numero di imprese artigiane femminili sul totale delle imprese artigiane: sono 1.126, pari al 20,5% del totale, superando di gran lunga la media veneta del 17,0%. Questo colloca la provincia davanti a realtà più grandi come Padova (16,8%), Verona (17,8%), Treviso (16,4%), Vicenza (17,1%) e Belluno (14,1%). Numeri che parlano chiaro: le donne polesane stanno investendo con forza nelle proprie idee imprenditoriali, ridefinendo il panorama economico del Polesine.

A commentare questi risultati è Veronica Bonsi, presidente del gruppo Donne Impresa di Confartigianato Polesine, che sottolinea come il ruolo delle donne nel mondo economico sia in costante espansione: “I dati confermano ciò che noi imprenditrici vediamo ogni giorno. Le donne stanno ridisegnando il tessuto economico del nostro territorio con competenza, determinazione e spirito innovativo. Il fatto che la provincia di Rovigo superi la media regionale per numero di imprese femminili è un chiaro segnale della vitalità e della resilienza delle donne che scelgono di mettersi in gioco. Nell’artigianato, in particolare, il nostro territorio emerge come un modello virtuoso. Questo non è solo un motivo di orgoglio, ma anche uno stimolo, anche come gruppo Donne Impresa, a rafforzare le politiche di sostegno e formazione per favorire ulteriormente la crescita e il consolidamento delle imprese guidate da donne. E' essenziale continuare a investire in strumenti che permettano alle imprenditrici di esprimere appieno il loro potenziale”.

Il settore dei servizi alle persone è quello in cui ci sono più presenze di donne con cariche in azienda con il 49,8%, seguito dalla manifattura con il 31,4%, le costruzioni con il 9,4% e i servizi alle imprese con l’8,7%. Il comparto del benessere rappresenta un caso esemplare di stabilità e successo, con una presenza femminile predominante e in continua espansione. “Il settore del benessere è uno degli esempi più chiari di come l’imprenditoria femminile possa essere una forza trainante per l’economia, anche nei momenti di crisi - evidenzia Bonsi - e anche qui a guidare la categoria per Confartigianato è una donna, Tiziana Chiorboli che ricopre ora il ruolo anche di presidente dell’Accademia italiana dell’acconciatura, dopo la presidenza nazionale della federazione benessere”.

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