VOCE
IL CASO
09.03.2025 - 12:47
In un mondo dove i marchi sono più che semplici simboli, ma vere e proprie icone culturali, cosa succede quando due giganti di settori diversi si scontrano per un nome? È il caso di Zara, il colosso spagnolo dell'abbigliamento, e Pasta Zara, il noto pastificio trevigiano. La recente sentenza della Corte di Cassazione ha riacceso i riflettori su una disputa legale che affonda le sue radici nel 2014, portando alla ribalta questioni di proprietà intellettuale e strategie di mercato.
L'ORIGINE DELLA DISPUTA: MODA CONTRO ALIMENTARE
Tutto ebbe inizio nel 2014, quando Zara, parte del gruppo spagnolo Inditex, decise di citare in giudizio Ffauf Italia, la holding che controlla Pasta Zara. Il motivo? Un logo troppo simile a quello del gigante dell'abbigliamento. La modifica del logo da parte di Pasta Zara, che eliminava la parola "pasta" e l'ovale rosso, sembrava un tentativo di avvicinarsi all'estetica del marchio Zara, sfruttando la sua notorietà globale. Questa mossa non passò inosservata e portò il caso al Tribunale delle imprese di Genova.
IL VERDETTO DI GENOVA E IL RIBALTAMENTO IN APPELLO
Nel gennaio 2022, il Tribunale di Genova respinse il ricorso di Zara, riconoscendo le ragioni di Pasta Zara. Tuttavia, la Corte d'appello, nell'ottobre 2023, ribaltò la decisione, sostenendo che i marchi in questione possedevano una "potenzialità intrinseca ultramerceologica", essendo immediatamente riconoscibili dai consumatori anche al di fuori della loro categoria merceologica originaria. Questo concetto di "ultramerceologico" sottolinea come un marchio possa trascendere il suo settore di appartenenza, diventando un simbolo universale.
LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE: UN PAREGGIO LEGALE?
La recente sentenza della Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d'appello, respingendo le istanze di Pasta Zara di annullare la sentenza genovese. Tuttavia, questo non è il primo capitolo di questa saga legale. Tre anni fa, il Tribunale dell'Unione Europea aveva accolto una risoluzione dell'Ufficio per la proprietà intellettuale (Euipo), respingendo la richiesta di Zara di commercializzare prodotti alimentari con il suo nome. Questo crea una situazione di stallo, dove entrambe le parti hanno ottenuto vittorie parziali.
LE IMPLICAZIONI PER IL FUTURO: STRATEGIE E IDENTITÀ DI MARCA
Cosa significa tutto questo per il futuro di Pasta Zara e Zara? Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara, ha dichiarato che si confronterà con i suoi legali per comprendere meglio le implicazioni della sentenza. La questione non riguarda solo la somiglianza dei marchi, ma anche le strategie di espansione in nuovi mercati. Pasta Zara, con il suo brand "Le Delizie di Zara", ha già un piede nel settore alimentare, mentre Zara potrebbe aver visto un'opportunità di diversificazione.
IL POTERE DEI MARCHI: OLTRE IL SEMPLICE NOME
Questa disputa mette in luce il potere dei marchi nel mondo moderno. Non sono solo nomi o loghi, ma rappresentano identità, valori e connessioni emotive con i consumatori. La capacità di un marchio di essere riconoscibile e di evocare un'immagine specifica nella mente del pubblico è un asset inestimabile. In un mercato globale sempre più competitivo, proteggere questa identità diventa cruciale. In definitiva, la battaglia tra Zara e Pasta Zara è un esempio emblematico di come le questioni di proprietà intellettuale possano influenzare le strategie aziendali e il panorama competitivo. Mentre i tribunali continuano a decidere, il mondo osserva, consapevole che in gioco c'è molto più di un semplice nome.
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