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IL CASO

"Minorato" è offensivo: parte l'appello di Treccani

Rinnovare il linguaggio costituzionale per promuovere l'inclusione

La proposta di cambiamento

Il linguaggio è un riflesso della società e delle sue evoluzioni. In questo contesto, l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani ha lanciato un appello per rimuovere l'aggettivo "minorato" dall'articolo 38 della Costituzione italiana. Questo termine, secondo Treccani, è ormai obsoleto e discriminatorio, non più in linea con lo spirito della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. La proposta è stata presentata nella nuova Appendice XI dell'Enciclopedia italiana, curata da Elena Vivaldi, professoressa associata di Diritto costituzionale all'Università Sant'Anna di Pisa. La voce "Disabilità" ricostruisce la storia della diversità, oggi vista come una ricchezza da valorizzare, e sottolinea l'importanza di un linguaggio che tuteli tutte le persone con disabilità.

L'articolo 38 della Costituzione italiana, redatto in un'epoca in cui la sensibilità verso le disabilità era diversa, recita: "gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale". Questo linguaggio, sebbene coerente con il contesto storico in cui fu scritto, oggi appare anacronistico e non rispetta le attuali norme internazionali sui diritti umani. La Treccani sottolinea come le parole possano essere strumenti potenti per promuovere l'eguaglianza sostanziale e rimuovere le barriere che impediscono pari opportunità, specialmente nel mondo del lavoro.



IL SOSTEGNO DELLE ISTITUZIONI

La proposta di Treccani ha trovato un alleato nella ministra delle Disabilità, Alessandra Locatelli. La ministra ha dichiarato che i tempi sono maturi per modificare l'articolo 38, eliminando il termine "minorato". Questo cambiamento si inserisce in un percorso già avviato per sostituire termini come "handicappato" e "diversamente abile" con "persone con disabilità" in tutte le leggi ordinarie italiane. Anche Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio e della Corte costituzionale, ha espresso il suo favore per l'iniziativa, sottolineando come la Costituzione, pur essendo un documento solido, sia talvolta prigioniera della cultura del suo tempo.



L'IMPORTANZA DEL CAMBIAMENTO LINGUISTICO

Claudio Marazzini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, ha riconosciuto la validità dell'osservazione della Treccani, sottolineando che ogni epoca utilizza il proprio linguaggio. Tuttavia, ha anche avvertito che i cambiamenti linguistici da soli non bastano a trasformare la realtà. Spesso, infatti, possono essere percepiti come un modo per migliorare l'immagine pubblica senza affrontare i problemi strutturali. È quindi essenziale che le modifiche linguistiche siano accompagnate da azioni concrete per migliorare la vita delle persone con disabilità.

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