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“Rapporto simbiotico col territorio”

Per il distretto della giostra

“Rapporto simbiotico col territorio”

Con il via libera al bilancio consuntivo 2024 e l’approvazione conseguente delle linee guida del previsionale 2025, la presidente del Distretto della Giostra Anna Marchesini traccia un resoconto del biennio appena concluso.

Come definirebbe il rapporto tra il territorio e la giostra?

“Quasi simbiotico. Quello che negli anni Settanta era partito quasi per scommessa da un gruppo ristretto di imprenditori ‘visionari’ che avevano iniziato a investire sulla giostra, si è allargato poi all’intero comparto del divertimento e ora tra lavoratori e aziende collegate è una realtà che con il suo indotto valica addirittura i confini stessi del nostro distretto”.

Quale, in sintesi, il suo personale bilancio di questi due anni di mandato.

“Sono soddisfatta perché abbiamo centrato i target che ci eravamo dati. L’obiettivo era quello di iniziare a uscire dalla dimensione prettamente locale per provare ad arrivare su quella globale: penso che tra sito internet e le nuove iniziative mirate e legate alla comunicazione la strada intrapresa è proprio quella giusta”.

Il Distretto ricade in parte nell’area interessata alla Zls Porto Marghera-Polesine. Come quest’intervento varato dal Governo può portare vantaggi alle realtà del settore giostra?

“Rimarcato che si tratta di una misura rivolto alle aziende, il mio auspicio è che non ci si dimentichi del territorio in cui sono inserite che ha bisogno ad esempio di una serie di infrastrutture, non solo logistiche: occorre tenerne conto e ‘sfruttare’ quest’opportunità per stimolare e attrarre nuovi investimenti”.

Quale può essere invece in termini generali il ruolo della politica nell’azione del distretto? Se dovesse indicare alcune iniziative di cui il comparto necessita cosa auspicherebbe?

“Vorrei maggiore attenzione e sensibilità verso il settore, parliamo pur sempre di un’eccellenza a livello nazionale che esporta know-how e tecnologia made in Italy in tutto il mondo. Torniamo al punto precedente: ci aspettiamo un impegno concreto nella realizzazione di opere che oggi mancano, come ad esempio alla viabilità dell’Alto Polesine che va ripensata e potenziata”.

Una delle maggiori criticità è la difficoltà cronica a reperire personale specializzato da inserire nelle aziende. Quali le possibili ricette?

“Si tratta di un problema cronico, che affligge ormai l’intero Paese e tocca quindi anche il nostro Polesine, distretto incluso. Un modo per uscirne sarebbe iniziare a spiegare che qui non c’è solo bisogno ma che abbiamo proprio fame di lavoratori. Dai saldatori all’ufficio acquisti le opportunità non mancano, è una zona di grandi opportunità dove trovare rapidamente stabilità e possibilità di crescita: in un momento di crisi generale in cui il lavoro manca non è poca cosa…”.

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