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17.03.2025 - 21:00
Mancano poco più di due mesi alla tappa rodigina del Giro d’Italia e la macchina organizzativa sta scaldando i motori. In vista del 23 maggio, giorno in cui il capoluogo ospiterà la partenza della tappa numero 13 della corsa rosa, a palazzo Nodari, l’amministrazione ha costituito, il “comitato di tappa - Giro d’Italia”. A presiederlo è l’assessore allo sport Andrea Bimbatti: “Si tratta della parte operativa del Giro. A breve ufficializzeremo un comitato istituzionale che vedrà la partecipazione dell’assessore regionale, del sindaco, una rappresentanza degli Industriali e dei vari mondi che parteciperanno attivamente all’organizzazione. Poi ci sarà un comitato operativo più pratico che si occuperà della parte gestionale quotidiana di tutti gli aspetti della tappa ed è composto da dirigenti o funzionari del Comune che seguiranno la parte pratica, attraverso ordinanze, avvisi, comunicazioni, informazioni ed eventi perché comunque proporremo delle iniziative in preparazione al giorno della tappa. Ci sarà quindi una doppia ‘testa’, una che si occupa della parte istituzionale e rappresentativa e una più pratica, che si occuperà di tutto il lavoro di cui necessita un evento di questo tipo”.
Chi è critico nei confronti dell’incisività dell’amministrazione sul fronte della visibilità di Rovigo è il capogruppo di Rovigo si ama Federico Frigato che, dopo aver fatto una approfondita disamina delle spese, in parte coperte da una variazione di bilancio da quasi 380mila euro in discussione durante il consiglio di giovedì, che comprende “l’assegnazione di un primo importo di 100mila euro” per il Giro, ricorda: “Il Comune si impegna per 150mila euro più Iva (e quindi 183mila) con la società da corrispondere al termine dell’evento. Ma accanto a questo ci sono una moltitudine di attività che il Comune deve garantire”. E dunque: “Non serve essere maghi per dire che la spesa si avvicinerà ai 250mila euro”. Il punto secondo Frigato, però, è che “il Giro è una grandissima opportunità. Costosissimo, ma pur sempre momento di visibilità e promozione. Vero. Solo se ci fosse una giunta capace di farsi rispettare e chiedere che quanto è previsto già al momento dell’autocandidatura venga messo in atto, vista la spesa che la collettività sostiene per questo evento. Senza un progetto serio di rilancio culturale e turistico non usciremo mai dal cono d’ombra in cui siamo relegati. Nonostante il fascino del Giro d’Italia”.
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