VOCE
VENETO
17.03.2025 - 15:48
Venezia si rivolge al suo glorioso passato, riaprendo i cortili dei procuratori di San Marco e inaugurando un nuovo percorso al Museo Archeologico Nazionale. Questo evento non è solo un'apertura fisica di spazi, ma un invito a riscoprire le radici storiche e culturali della Serenissima.
Nel cuore di Venezia, al civico 17 di Piazza San Marco, si erge la monumentale statua di Agrippa, un simbolo di connessione tra la città lagunare e l'antica Roma. Questa statua, parte del lascito della famiglia Grimani nel 1596, rappresenta non solo un'opera d'arte di inestimabile valore, ma anche un ponte tra due mondi. I Grimani, con la loro donazione, hanno aperto le porte di uno dei primi musei pubblici al mondo, permettendo ai veneziani di ammirare tesori fino ad allora inaccessibili. La riapertura del cortile di Vincenzo Scamozzi, unico nel suo genere, offre oggi una nuova prospettiva su questo patrimonio, integrando l'arte classica con installazioni contemporanee.
La direttrice Marianna Bressan, originaria di Padova, guida con passione il nuovo corso del Museo Archeologico Nazionale di Venezia. Con l'apertura del nuovo ingresso indipendente, il museo si propone di offrire un'esperienza immersiva e dinamica. Il percorso museale, pensato da Carlo Anti nel 1920, viene ripristinato per permettere ai visitatori di viaggiare attraverso la storia, dall'età classica fino ai giorni nostri.
Parallelamente, la Soprintendenza sta lavorando a un ambizioso progetto di restauro che coinvolge i cortili delle Procuratie Nuove. Questi spazi, un tempo abitati dai procuratori di San Marco, custodiscono reperti di grande valore storico e artistico. Il piano prevede il restauro delle superfici e della pavimentazione, con l'obiettivo di rendere accessibili questi tesori ai veneziani e ai turisti. Invitalia, l'agenzia nazionale per lo sviluppo, si occupa del bando per l'aggiudicazione dei lavori, con l'intento di completare il progetto entro la fine dell'estate.
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