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In 10 anni, senzatetto quadruplicati

A Padova, la povertà cresce: oltre 9 mila pasti

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Padova sta affrontando una sfida crescente: l'aumento della povertà. Nel 2024, sono stati distribuiti oltre 9 mila pasti ai senza dimora grazie al servizio “food truck” della cucina mobile, un'iniziativa che ha preso piede tre anni fa e che ha già effettuato 20.990 consegne dal 2022.

Tuttavia, ciò che colpisce maggiormente è il drammatico aumento del numero di senza tetto censiti, che in dieci anni sono più che quadruplicati, passando da 55 a 248. Questo dato non solo rappresenta una statistica allarmante, ma racconta anche una storia di sofferenza e marginalità che si nasconde tra le pieghe della vita urbana.

Oltre ai numeri ufficiali, esiste un mondo sommerso di persone invisibili, difficili da intercettare anche per i servizi sociali. Queste persone, spesso prive di residenza anagrafica, vivono ai margini della società, ospiti di asili notturni che nel 2024 hanno accolto 166 persone. Il servizio di accoglienza invernale, che doveva terminare il 28 febbraio, è stato prorogato fino al 15 marzo, segno di una necessità che non conosce stagioni. La difficoltà di raggiungere questi individui sottolinea la complessità del fenomeno della povertà urbana, che non si limita a chi è visibile per strada, ma include anche chi vive in condizioni di estrema precarietà.

L'amministrazione comunale di Padova, guidata dall'assessora al sociale Margherita Colonnello, è in prima linea nel tentativo di arginare questo fenomeno. La collaborazione con le Cucine Economiche Popolari è un pilastro fondamentale di questa strategia, offrendo non solo pasti, ma anche servizi essenziali come docce, lavaggio indumenti, distribuzione di vestiti, e assistenza medica e legale. "Padova è sempre attenta alla parte più fragile della popolazione", afferma Colonnello, sottolineando come il supporto sia la miglior forma di prevenzione e sicurezza sociale. Tuttavia, l'assessora non manca di evidenziare le difficoltà legate a politiche nazionali, come il decreto Cutro, che secondo lei aumentano la precarietà e contribuiscono alla crescita del numero di persone senza dimora.

Un altro aspetto critico è la questione abitativa. Nel 2024, 323 nuclei familiari hanno beneficiato di 392 contributi per il sostegno all'abitare, un aiuto fondamentale per pagare affitti, spese condominiali e utenze domestiche. Le nuove assegnazioni di alloggi popolari sono state 26 su 71 totali, con un focus particolare su persone provenienti dalla strada o da situazioni abitative precarie. Questo dato, sebbene positivo, rappresenta solo una parte della soluzione a un problema che richiede interventi strutturali e una maggiore disponibilità di alloggi a prezzi accessibili.

La situazione a Padova è un microcosmo di una problematica più ampia che interessa molte città italiane. La crescita della povertà urbana è un fenomeno complesso che richiede risposte articolate e un impegno congiunto tra istituzioni, volontariato e cittadini. La città deve continuare a lavorare per garantire che nessuno venga lasciato indietro, promuovendo politiche che favoriscano l'inclusione sociale e l'accesso a risorse essenziali. Solo attraverso un approccio integrato e sostenibile sarà possibile invertire la tendenza e costruire una comunità più equa e solidale.

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