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Maniezzo e Scaramozzino sulla loro scelta: “Fattori esterni, non pugnalata alla schiena”

Intanto palazzo Nodari attende l'avvio delle trattative per la nomina del nuovo assessore

Maniezzo e Scaramozzino sulla loro scelta: “Fattori esterni, non pugnalata alla schiena”

Tutto tace, per il momento, sul fronte della nomina del nuovo assessore della giunta Cittadin. Se fino a sabato scorso, qualsiasi sviluppo era stato rinviato a dopo il congresso di Fratelli d’Italia del capoluogo, dato che il posto in giunta spetta proprio a FdI, dopo la revoca dell’ex assessore Matteo Zangirolami, adesso che il congresso è stato celebrato e con lo stesso Zangirolami che è stato eletto coordinatore comunale del partito, tutto continua a tacere. Ancora non sono state formulate delle proposte, in termini di nomi, al sindaco Valeria Cittadin che, su questo, si confronterà con il commissario provinciale Bartolomeo Amidei e con l’ex assessore nonché neocoordinatore, appunto Zangirolami.

In attesa di qualche sviluppo, ciò che continua a tenere banco all’interno di FdI è l’esito del congresso. Sì, perché l’ex assessore ed esponente di FdI Mattia Maniezzo e Giuseppe Scaramozzino replicano all’accusa di aver fatto una “giravolta” nei confronti di Mattia Moretto, candidato sconfitto al congresso da loro inizialmente sostenuto. “Nessuna ‘pugnalata alla schiena’ - affermano - ma la presa d’atto che durante le fasi interlocutorie con Mattia Moretto ed il gruppo di suo riferimento, sono intervenuti fattori esterni dei quali non eravamo stati informati. Nonostante ciò abbiamo cercato di operare nella direzione di un congresso unitario, come auspicato più volte dal coordinatore regionale e senatore Luca De Carlo. Benché le garanzie richieste dallo stesso Moretto fossero state soddisfatte appieno, abbiamo dovuto constatare che non si è voluto fare alcuna apertura nella direzione di un congresso unitario, dimostrando a nostro avviso una diversa visione in prospettiva dell’azione politica comune, tale da indurci a convergere e sostenere Matteo Zangirolami. Per ciò che riguarda il numero degli oltre sessanta amici che hanno partecipato al voto per il congresso, facciamo presente che noi non ci cimentiamo in esercizi di algebra ma li lasciamo fare ad altri che forse sono più propensi a calcolare se il nostro contributo sia stato influente o meno per l’esito finale. Speriamo quindi che ciò che non è stato possibile fare prima del congresso, cioè unitarietà, possa trovare attuazione a mente fredda per un percorso costruttivo e proficuo per Fratelli d'Italia e per il territorio rodigino, volto al superamento delle divergenze interne nell'esclusivo interesse del partito e della città”.

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