I rapinatori assaltano casa con la pistola

Nella tranquilla cittadina di Refrontolo, in provincia di Treviso, la notte tra mercoledì e giovedì si è trasformata in un incubo per una madre di 48 anni e suo figlio di 18. Un commando di quattro malviventi, con il volto coperto, ha fatto irruzione nella loro abitazione di via della Liberazione, seminando terrore e lasciando dietro di sé una scia di paura e sgomento. La dinamica dell'evento è stata tanto rapida quanto spaventosa: uno dei banditi ha attirato il giovane all'esterno con colpi insistenti su porte e finestre, per poi minacciarlo con una pistola e costringerlo a far entrare i complici in casa.

Una volta all'interno, i rapinatori non hanno mostrato alcuna pietà. Hanno immobilizzato madre e figlio, rovistando in ogni angolo della casa alla ricerca di denaro. Sotto la minaccia costante delle armi, le vittime sono state costrette a consegnare tutto il denaro presente, una somma di circa 8.000 euro. Dopo aver ottenuto il bottino, i malviventi si sono dileguati a piedi attraverso i vigneti circostanti, lasciando le vittime in uno stato di shock profondo.

L'episodio ha immediatamente allertato i carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto, che hanno avviato un'indagine per identificare i responsabili. Le testimonianze delle vittime sono state raccolte con cura, e gli investigatori stanno esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Non si esclude la possibilità che i rapinatori abbiano agito con l'aiuto di un basista, qualcuno che conoscesse bene le abitudini della famiglia e la disposizione della casa.

L'evento ha scosso profondamente la comunità di Refrontolo. Il sindaco Mauro Canal ha espresso pubblicamente la sua preoccupazione, sottolineando l'urgenza di misure di sicurezza più efficaci per proteggere i cittadini. La paura di nuove incursioni ha portato molti residenti a chiedere un incremento della sorveglianza e una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio.