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MORTE SUL LAVORO

Marius “non si tirava mai indietro”

Ceregnano sotto shock. La comunità rumena piange l’operaio 41enne che era consigliere parrocchiale

Marius “non si tirava mai indietro”

Ceregnano sotto shock. La comunità rumena piange l’operaio 41enne che era consigliere parrocchiale

 Marius Bochis non si tirava mai indietro. “Non diceva mai un no e faceva i lavori più difficili, era fatto così. Non sappiamo cosa sia successo, ma forse questo lo ha penalizzato”. Padre Nicolae Budui, guida della chiese ortodossa di Rovigo, ricorda con un dolore ancora molto vivo chi era Marius Bochis, operaio di 41 anni, residente a Lama Polesine, frazione di Ceregnano, che ha perso la vita durante il suo lavoro, cadendo dentro un silos per 10 metri venerdì 21 marzo all’interno dello stabilimento della Grandi Riso Spa di Codigoro (Ferrara).

Marius era lavoratore di una ditta esterna della provincia di Rovigo, la Montaggi industriali srl. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, è caduto dalla sommità di un silos vuoto, facendo un volo che non gli ha lasciato scampo. Il 41enne è infatti morto sul colpo.

Bochis lavorava nell’azienda da oltre 10 anni, era un esperto “non era un principiante e non era la prima volta che faceva questo tipo di lavoro”, dichiara ancora padre Nicolae, che conosceva bene il 41enne e la sua famiglia, essendo l’operaio anche un consigliere parrocchiale. Che fino alla scorsa settimana si era recato nella parrocchia cristiano ortodossa di viale delle Scienze a Rovigo per confessarsi e ricevere i sacramenti. “Una consolazione per me è che sia tornato alla casa del Padre in pace con se stesso e con gli altri - non può far altro che dire padre Budui - Lui era sempre presente, non perdeva quasi una messa. Era davvero un bravo ragazzo”.

Anche a Ceregnano non si parla d’altro che della improvvisa scomparsa di Marius, che lascia la moglie Victoria, la figlia 16enne e un altro bimbo di appena 4 anni. Una vera tragedia per tutta la comunità.

Ieri l’assessore ai Servizi Sociali Natascia Vignaga, amica di famiglia, si è recata nella casa di Bochis per dare il suo conforto e quello dell’amministrazione comunale. “Siamo pronti a dare un sostegno alla famiglia - dichiara il sindaco Egisto Marchetti - Quella del 41enne è stata sempre una famiglia che apriva le sue porte erano dei nostri, facevano parte della nostra comunità e anche se personalmente lo conoscevo poco, oggi era un tam tam di gente senza parole e affranta per la morte di Marius. Sono decine le famiglie della comunità rumena di Lama Polesine e sono tutti artigiani e lavoratori, parte integrante della comunità di Ceregnano. E’ davvero una grave perdita”.

Le indagini sulla morte di Marius Bochis sono in corso e la salma sarà sottoposta ad autopsia per capire le cause del decesso, dovuto verosimilmente alle gravi lesioni riportate nella caduta e nel successivo impatto col terreno. Al lavoro anche i vigili del fuoco, intervenuti per estrarre il corpo senza vita della vittima. A svolgere le indagini sono i carabinieri, giunti sul posto con alcune pattuglie. Indagano anche i funzionari dello Spisal, il Servizio per la Prevenzione e la Sicurezza negli ambienti di Lavoro di Ausl Ferrara. Il pm che segue coordina le indagini è Barbara Cavallo della Procura di Ferrara. Nelle prossime ore potrebbe iscrivere i primi nomi nel registro degli indagati e inviare i primi avvisi di garanzia, per permettere la partecipazione agli accertamenti tecnici irripetibili, a partire dall’autopsia sulla salma di Bochis.

Pare che l’operaio fosse impegnato nella rimozione e sostituzione di alcune travi di legno e sia caduto o per via della rottura di una di esse o perché scivolato. Appare evidente, tuttavia, che l’operaio non fosse correttamente agganciato a un sistema anti caduta e questo sarà il fulcro dell’intera indagine.

La comunità rumena, nel frattempo non può far altro che attendere la data delle esequie, che si terranno a Rovigo, dove ogni domenica Marius Bochis non perdeva una messa. “Un bravo ragazzo - continua a sottolineare padre Nicolae - era pronto ad aiutare le persone e questo forse gli è costato caro. Noi non sappiamo né l’ora né il giorno in cui saremo chiamati da Dio a entrare nella vita eterna. Ma dobbiamo essere grati a Dio per tutti i giorni in cui viviamo. Ecco che la morte di Marius ci ha ricordato quanto sottile sia questa vita e che dobbiamo stare attenti al tempo che viviamo e a come lo viviamo. E fortunatamente Marius era un uomo che si preoccupava della sua anima, non solo del suo corpo. Quello che mi dà un po’ di tranquillità è che è andato a Dio in pace con tutti, cercando di essere una persona migliore”.

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