VOCE
Adria
25.03.2025 - 10:00
Gli Etruschi hanno concesso il bis e così per la seconda volta sono stati ospiti all’alberghiero Cipriani-Colombo. E adesso la scuola ricambia l’ospitalità organizzando il terzo e ultimo appuntamento di “Polesine cultura da gustare” nella suggestiva cornice storico culturale del museo archeologico nazionale. Un’altra tappa del percorso triennale “Dal museo alla tavola: archeologia e buon cibo” dove prodotti, usanze, gusti e sapori dell’antichità si sposano con le moderne tendenze dell’enogastronomia e dell’ospitalità.
L’evento è in programma sabato 5 aprile alle 12.30 in via Badini, aperto alla cittadinanza: per le prenotazioni consultare il sito web o i canali social dell’istituto scolastico. Aderisce anche l’Accademia italiana della cucina. Intanto si chiude con un altro successo il secondo evento culturale enogastronomico che ha visto protagonisti allieve e allievi delle classi 4A accoglienza docenti con la docente Valentina Riello, 4H sala con Erika Furegato e 4D cucina con Loris Sarto.
Tutti esauriti i posti per gli ospiti nei tavoli contrassegnati da nomi etruschi: Adria, ovviamente, quindi Forcello, Spina, Ravenna, Verucchio, Felsina (Bologna), Mantua (Mantova), Kàinua (Marzabotto). Particolarmente apprezzato l’arredo tavola: una bottiglia con un’etichetta alquanto originale che riporta le immagini di alcuni reperti della civiltà etrusca.
La giornata è iniziata con un ricco buffet di benvenuto e al momento di sedersi a tavola gli ospiti sono stati attratti da un fuori programma: il dialogo immaginario tra un allievo etrusco e uno studente d’oggi, il primo impersonato da Andrea Romualdi, il secondo da Matteo Barin. Ancora non è dato sapere se a quel tempo ci fosse la scuola alberghiera, anche perché gran parte della lingua etrusca è ancora di difficile decifrazione. Tuttavia gli etruschi erano amanti della buona cucina e organizzavano ben volentieri frequenti e sontuosi banchetti, come raccontato da Andrea, il cui accento fiorentino ha reso ancor più credibile e frizzante la conversazione. E con una particolarità di rilievo: “Nella società etrusca - ha fatto sapere Andrea - le donne avevano un’alta considerazione, alla pari degli uomini, una civiltà avanzata in termini di diritti, poi si è tornato indietro con Greci e Romani e si è dovuto attendere 2.000 anni per arrivare all’uguaglianza tra donne e uomini: o per lo meno averla come traguardo”. Ed ha concluso con un avvertimento: “Gli Etruschi erano gran bevitori di vino, manipolato con miele e spezie, però al quel tempo non c’erano gli autovelox”.
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