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“La politica non ci abbandoni”

Pattaro (Confcommercio): “Meno litigiosità e decoro”. Ceccato (Confesercenti): “Rilanciare il centro”

“La politica non ci abbandoni”

I dati preoccupano: 109 attività che hanno abbassato le saracinesche nel capoluogo polesano dal 2019 al 2024, a ritmo di 22 all’anno, sono il risultato di quello che le associazioni di categoria locali denunciano e lamentano da anni oramai. Ma non ci si può arrendere. Non lo può fare il mondo economico e non se lo possono permettere le amministrazioni. A cui fanno appello sia Stefano Pattaro, presidente di Confcommercio Rovigo e Vittorio Ceccato, vicepresidente di Confesercenti Venezia e Rovigo.

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“Per cercare di adottare delle contromisure - va dritto al punto Pattaro - bisogna analizzare le cause. Ci sono tipologie di prodotto che per loro natura hanno preso una strada diversa dal commercio nel posto fisso. Per esempio i libri, l’oggettistica, le calzature che si possono comprare facilmente su Internet. Ma devo anche dire che attualmente la percentuale degli acquisti online è pari al 20%. Ci sono poi i settori come l’abbigliamento che hanno bisogno di assistenza umana. Non dimentichiamo che la madre di tutti i problemi è il potere d’acquisto dei cittadini che dopo il Covid è diminuito del 30%. Questo è un problema difficilmente contrastabile”.

Tuttavia non bisogna mollare: “Noi come associazione cerchiamo in tutti i modi di relazionarci alla politica e chiediamo che valore danno al negozio di vicinato e che risposte intendono dare. Quel poco che si può fare sono ordine, pulizia, parcheggi, viabilità e accessibilità. Chiediamo di litigare un po’ meno a livello dei palazzi, dunque più stabilità a livello amministrativo”.

E’ duro Vittorio Ceccato di Confesercenti: “Noi paghiamo il prezzo di scelte che sono state fatte a livello nazionale e locale dal punto di vista urbanistico quando sono state valorizzati prima i centri commerciali e poi con l’aumento del commercio online si è dato ampio spazio alle piattaforme. Dopo il Covid sono poi cambiate molte abitudini di acquisto. A nostro parere vanno cambiate le politiche a livello amministrativo a livello regionale. Ci si prova con i distretti del commercio, che tamponano questa desertificazione”.

Tamponare però non basta. Nelle città si vive e si ha anche voglia di passeggiare e di comprare. “E’ necessario intercettare nuove soluzioni - suggerisce Ceccato - Noi non più tardi di due mesi fa siamo stati ospiti a Londra per andare a vedere nei distretti del commercio locali come hanno affrontato il problema delle zone degradate con soluzioni di aggregazione commerciale che potremmo importare. Faccio l’esempio di piazzetta Annonaria. Per tradizione è dedicata agli alimenti, è un piccolo mercato all’aperto. Bisognerebbe incentivare questa zona e da qui creare uno zoccolo duro di aggregazione commerciale, da esportare in altre zone”.

Esperimento che qualche anno fa si era fatto. I rodigini ricorderanno i sacchetti della spesa con il logo di piazzetta Annonaria. Sono scomparsi insieme alla chiusura della pescheria storica, l’ennesima chiusura, dopo la macelleria. Oggi resistono pochi importanti presidi nella fantastica piazzetta in pieno centro, una frutteria, un panificio, la macelleria. Si attende la riapertura dell’ex Macallan’s. Ma la maggior parte dei box, sono ancora sfitti. E tocca al Comune trovare una soluzione.

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