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27.03.2025 - 06:00
La chiusura definitiva del Consvipo? Entro il 31 dicembre 2025. E’ questo l’obiettivo, in termini di tempo, che Ivan Dall’Ara, presidente del collegio dei liquidatori del Consvipo, ha posto mercoledì ai soci, ovvero i sindaci polesani, riuniti nell’assemblea dell’ente in liquidazione. Assemblea che, stando alle parole di Dall’Ara, “è andata bene - dice - tutti i sindaci sono entrati nell’ordine delle idee che sia necessario chiudere il prima possibile anche ricorrendo al principio di sussidiarietà nei confronti dei Comuni in difficoltà sotto il profilo delle disponibilità finanziarie”.
Al centro di tutto, c’è infatti un muto attivo con Banca Intesa San Paolo da chiudere anticipatamente. Ma per chiuderlo è prevista una penale. E qui sta il nodo che i liquidatori e i soci devono risolvere. “Nell’arco di un mese - prosegue Dall’Ara - si predisporranno le determine per andare a trattare con Banca Intesa allo scopo di chiudere il mutuo. La questione va risolta sia sotto l’aspetto tecnico che politico. Ma sono ottimista e punto all’obiettivo di arrivare a fine anno con la chiusura”. Il presidente Dall’Ara spiega di aver “mandato una nota per tempo ai soci, registrando la disponibilità di 27 Comuni che hanno già accantonato la quota del debito da pagare a Consvipo mentre alcune amministrazioni sono in fase di ricerca delle disponibilità economiche”. Tuttavia “sono convinto - prosegue - che una volta predisposte le determine per raggiungere la quota di estinzione, andremo a trattare con l’istituto di credito per chiudere il mutuo e, tramite la trattativa, riusciremo ad abbattere la penale. Per fare questo ci siamo avvalsi della Provincia e dell’apporto del vicesindaco di Ficarolo Agostino Paramatti e del sindaco di Costa Gianpietro Rizzatello che sono anche tecnici”.
Il capitale residuo di mutuo da pagare a Banca Intesa è di 2 milioni e 50mila euro. A questo va aggiunto l’ammontare della penale “ma con un piccolo sforzo troveremo la soluzione - conclude Dall’Ara - Poi va considerato che Consvipo ha dei crediti non indifferenti e una volta a liquidazione si potrebbe dare corso alla liquidazione della quota di riparto ad ogni socio. Questa operazione vedrebbe avvantaggiata la Provincia che detiene il 45% delle quote e il Comune di Rovigo. Si potrebbe chiudere con un credito di 1,3 milioni da ripartire, di cui circa la metà andrebbe alla Provincia. Inoltre, i proventi del gse legati agli impianti fotovoltaici adesso li incasso io e li utilizzo per scomputare il mutuo ma una volta chiuso questo il gse verrebbe versato direttamente ai comuni”.
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