VOCE
IL CONVEGNO
27.03.2025 - 06:30
Rovigo, crocevia di strade e corsi d’acqua, luogo in cui si sono intrecciati gli itinerari dei viaggiatori provenienti dal nord Europa e diretti a Roma. In altre parole, un vero e proprio centro nevralgico della Romea Germanica, uno dei più antichi percorsi di pellegrinaggio nel cuore del Vecchio Continente. Ed è proprio la Romea Germanica il tema che fa da architrave all’appuntamento curato da Andreina Milan e Raffaele Peretto “Per Rovigo. La Romea Germanica”, in calendario sabato alle 16.30, nella sala della comunità San Bortolo.
Si tratta del terzo evento inserito nel programma di eventi culturali “Strade del sacro” e mercoledì è stato presentato nei dettagli a palazzo Nodari dagli organizzatori insieme all’assessore Nadja Bala. Tra l’altro, l’iniziativa è legata all’Anno Giubilare e alla ricorrenza dei 550 anni dalla fondazione del Monastero Olivetano di San Bartolomeo. “Eventi come questo - ha esordito Bala - hanno una valenza culturale importantissima perché puntano a far conoscere il nostro passato e la nostra storia, soprattutto alle nuove generazioni”.
Dal canto suo, don Andrea Varliero, parroco di San Bortolo, ha commentato: “Il calendario ‘Strade del sacro’ è un cammino per il Giubileo. Il lavoro degli studiosi della nostra zona ha permesso di recuperare la storia di un Polesine di grandi traffici, di terra di passaggio. Questo ‘essere strada’ è la vocazione da recuperare attraverso la nostra storia: non siamo un’isola tra due fiumi. All’interno della Romea Germanica, la nostra città e il monastero possono diventare dei punti di riferimento. In un momento in cui i pellegrinaggi stanno aumentando tanto, è bello recuperare queste strade”.
A dare qualche anticipazione sull’argomento che verrà presentato sabato è stato invece Peretto, già presidente del Cpssae, Centro polesano studi storici archeologici ed etnografici, ed autore di studi e ricerche, insieme ad Andreina Milan di Italia Nostra, sul passaggio della Romea Germanica a Rovigo: “L’evento rappresenta l’incontro con la diocesi e il Comune con l’appoggio dell’associazione nazionale della Romea Germanica che gode del patrocinio del Consiglio d'Europa che considera questo itinerario un percorso culturale. La via Romea Germanica, descritta per la prima volta nel 1256 dal monaco Alberto di Stade, fu il più importante itinerario per i pellegrini che dal Nord Europa si recavano a Roma. Per l’area polesana, due erano i percorsi che dal Padovano oltrepassavano l’Adige e convergevano a Rovigo attraverso Granzette e Mardimago-Sarzano. Questi itinerari, sono stati individuati da ricerche geomorfologiche e paleoambientali e corrispondono ad antiche strade impostate su argini di scomparse diramazioni dell’Adige e del Po. Le vie, inoltre, sono confermate da cartografie e fonti storiche e risultano in stretta relazione con alcuni documentati ‘hospitales’ intorno a Rovigo, sorti già in epoca medievale per dare assistenza e accoglienza ai viandanti. Il tragitto, oltre Rovigo, proseguiva per Arquà Polesine. Oltrepassato il Tartaro-Canalbianco, con tre itinerari, per Raccano o Canaro o Polesella, si raggiungeva il Po e, più oltre, Ferrara. Da rilevare, infine, che ancor oggi alcuni toponimi locali confermano la presenza di questi importanti tratti stradali”.
La presentazione si è conclusa con le parole di Luigi Polo, referente veneto dell’associazione via Romea Germanica: “Queste iniziative rappresentano un modo per far conoscere l’associazione nata nel 2012 ma arrivata rapidamente al consiglio d’Europa che ha dichiarato questa rotta di interesse culturale a livello europeo”. Soddisfazione è stata espressa anche da Paola Carletto in rappresentanza del Cortile degli Olivetani e da David Dante Nicoli, presidente di Asm spa, che ha ringraziato gli organizzatori.
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