VOCE
CRONACA
30.10.2025 - 19:30
 
									Alcuni cani possono sviluppare una vera e propria dipendenza dai loro giocattoli, simile a quella che negli esseri umani riguarda il gioco d’azzardo o i videogiochi. A rivelarlo è uno studio condotto dall’Università di Berna e dall’Università di Medicina Veterinaria di Vienna, pubblicato su Scientific Reports.
 Analizzando 105 cani di diverse razze, i ricercatori hanno scoperto che circa un terzo degli animali manifestava comportamenti “addiction-like”, cioè simili a una dipendenza comportamentale.
Durante i test, gli studiosi hanno osservato come reagivano i cani alla presenza o alla rimozione del loro giocattolo preferito. Trentatré esemplari hanno mostrato segni chiari di fissazione: cercavano in modo insistente l’oggetto, ignoravano il cibo e continuavano a tentare di raggiungerlo anche dopo diversi minuti.
 Secondo gli autori, questi comportamenti ricordano il craving, l’incapacità di controllare l’impulso e la perdita di interesse per altre attività, tipici delle dipendenze umane.
Le razze da lavoro — come Border collie, Malinois e Labrador retriever — sono risultate più soggette a questo tipo di comportamento. «Crediamo che la componente genetica sia importante», spiega Stefanie Riemer dell’Università di Vienna. «In alcune razze, la motivazione al gioco è stata selezionata artificialmente per facilitare l’addestramento. Ma quando diventa eccessiva, può compromettere il benessere dell’animale».
Gli esperti invitano però alla cautela: non tutti i comportamenti intensi vanno patologizzati. «Solo se il cane soffre o non riesce a gestire l’assenza del gioco possiamo parlare di dipendenza», chiarisce Riemer.
 Anche Serge Ahmed, neuroscienziato del CNRS di Bordeaux, sottolinea che servono ulteriori studi per capire se questi comportamenti abbiano effetti duraturi.
La ricerca apre una nuova prospettiva sulla motivazione e il piacere negli animali domestici. Come spiegano gli autori, «molti cani amano giocare senza sviluppare problemi, proprio come la maggior parte delle persone può divertirsi con i videogiochi senza diventare dipendente».
 Capire quando il gioco smette di essere un passatempo e diventa un’ossessione, però, potrebbe aiutare proprietari e veterinari a riconoscere i segnali di disagio e a migliorare la qualità di vita dei nostri amici a quattro zampe.
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