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CRONACA

L'addio ai social del virologo Burioni

Stanco degli haters: "Sono diventato una sputacchiera"

L'addio ai social del virologo Burioni

Dopo dieci anni di presenza costante online, Roberto Burioni abbandona i social network. Il medico e professore di microbiologia al San Raffaele di Milano ha annunciato la decisione con un lungo post su Facebook: «Non voglio più arricchire i già ricchissimi addestrando le intelligenze artificiali con i miei contenuti. E sono stanco di essere usato come sputacchiera».

Il virologo, noto per le sue battaglie contro i no vax, spiega che la scelta nasce da un mix di stanchezza personale e disillusione verso le piattaforme digitali: «Perseguire chi insulta per vie legali non è praticamente possibile. A un certo punto bisogna smettere di fare da punching ball ai somari maleducati».

La nuova avventura su Substack

Burioni continuerà la sua attività divulgativa su Substack, la piattaforma che ospita newsletter e progetti editoriali indipendenti. L’iscrizione sarà a pagamento, anche se simbolica: «Penso che costerà meno di due euro al mese. Non mi arricchirò certo, ma almeno chi vorrà insultare dovrà lasciare un numero di carta di credito».

L’annuncio ha attirato l’attenzione di molti colleghi, tra cui il virologo Matteo Bassetti, che ha commentato: «Se funziona, seguirò il tuo esempio».

«A chi non mi seguirà, dico grazie»

Nel suo messaggio di congedo dai social, Burioni ha voluto ringraziare i suoi lettori: «Grazie per l’attenzione e l’affetto. Ho cercato di essere sempre preciso e comprensibile».
Il medico continuerà comunque la divulgazione attraverso altri canali: «Resto a Che Tempo Che Fa, su la Repubblica e sto scrivendo un nuovo libro».

Un addio simbolico a un decennio di battaglie online, ma anche il segno di una stanchezza diffusa tra gli scienziati più esposti al dibattito pubblico, spesso bersagliati da haters e complottisti.

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