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CRONACA

Farmacisti in sciopero il 6 novembre

60mila lavoratori: “Vogliamo un contratto che riconosca il nostro ruolo”

Farmacisti in sciopero il 6 novembre

Il 6 novembre le farmacie italiane potrebbero restare con le saracinesche abbassate. Oltre 60mila farmacisti dipendenti delle strutture private incroceranno le braccia per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto da più di un anno, e contro la rottura delle trattative con Federfarma. «Siamo un punto di riferimento per milioni di cittadini. È tempo che il contratto riconosca questa realtà», hanno dichiarato i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, promotori dello sciopero.

Le ragioni dello scontro

Il conflitto si è inasprito dopo che Federfarma ha sospeso unilateralmente il tavolo di trattativa, cancellando l’incontro previsto per il 9 ottobre.
L’associazione dei titolari accusa i sindacati di “mancanza di dialogo”, mentre le sigle ribattono che «il muro è solo datoriale».

Sul tavolo c’era una proposta di aumento di 180 euro lordi, ritenuta insufficiente dai sindacati, che chiedono 360 euro e una revisione delle tutele contrattuali.

“Stipendi inadeguati al costo della vita”

Secondo le organizzazioni dei lavoratori, Federfarma non riconosce l’aumento del costo della vita né la complessità crescente della professione: «I farmacisti meritano un contratto che valorizzi la loro professionalità e il contributo quotidiano alla salute pubblica»,

scrivono in una nota congiunta.

Servizi minimi garantiti

Lo sciopero prevede l’astensione per l’intero turno di lavoro, ma saranno assicurate le aperture nelle fasce di garanzia per non interrompere i servizi essenziali.

I sindacati sottolineano che la mobilitazione non è solo economica, ma anche simbolica: «Le responsabilità dei farmacisti oggi non sono più quelle di vent’anni fa — spiegano —. Non sono solo venditori di farmaci, ma consulenti, professionisti della prevenzione e del monitoraggio dei pazienti».

In Italia ci sono circa 18mila farmacie private, con una media di 3-4 dipendenti ciascuna. Lo sciopero del 6 novembre sarà il primo segnale forte di una categoria che chiede, dopo anni di silenzio, riconoscimento, tutele e dignità professionale.

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