VOCE
CRONACA
04.11.2025 - 21:00
Promettono di cambiare il corpo in poche settimane, vendono piani alimentari e integratori miracolosi via chat, ma spesso senza alcuna qualifica e a prezzi elevati. È quanto emerge da un’inchiesta della Guardia di Finanza di Firenze, che ha smascherato 41 falsi nutrizionisti e una pseudo università popolare con sede a Empoli, collegata a un ateneo svizzero privo di valore legale. L’indagine, partita dalla Toscana, si è estesa a Lazio, Veneto e Campania. Dietro le promesse di benessere, gli investigatori hanno trovato diete personalizzate illegali, integratori dopanti e perfino sostanze come il nandrolone, somministrate da persone senza competenze.
Il tenente colonnello Giancarlo Di Niso, comandante dei Nas di Roma, spiega che il fenomeno si estende anche alle palestre: «Molti personal trainer sconfinano nel ruolo di nutrizionisti, prescrivendo diete e integratori, ma non ne hanno il diritto. Possono consigliare attività fisica, non sostituirsi a medici o biologi». Tra le sostanze sequestrate figurano anche farmaci per il diabete e l’obesità, come Ozempic, venduti illegalmente online come se fossero integratori “naturali”. «Abbiamo scoperto canali clandestini di vendita di questi prodotti», sottolinea Di Niso, «ma si tratta di farmaci veri e propri, non di semplici integratori».
Sulla pericolosità dei farmaci anti-fame, interviene il professor Giorgio Calabrese, docente di Scienza dell’alimentazione: «Queste sostanze non fanno solo perdere peso: possono causare gastriti, pancreatiti e persino pensieri suicidari. Mettono a rischio corpo e mente». Calabrese avverte che farmaci come Ozempic, Wegovy e Mounjaro, nati per curare diabete e obesità, vengono spesso usati in modo scorretto solo per dimagrire. «Senza controllo medico – spiega – alterano il metabolismo e danneggiano pancreas, fegato e reni. Se poi si associano ad altri farmaci, diuretici o ormoni tiroidei, il rischio diventa ancora più alto».
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