VOCE
CRONACA
06.11.2025 - 22:00
Prezzi alle stelle e accesso limitato da un sistema a sorteggio: i Mondiali di calcio 2026, in programma tra Stati Uniti, Canada e Messico, stanno già facendo discutere. Il motivo? Il nuovo metodo di vendita dei biglietti adottato dalla Fifa, che combina lotterie, prezzi dinamici e commissioni elevate, rendendo per molti tifosi quasi impossibile assistere dal vivo alle partite.
Il calcio d’inizio è fissato per l’11 giugno 2026, ma già da mesi la discussione si concentra sui costi e sulla complessità del sistema di acquisto. I biglietti variano da 60 a oltre 6.000 dollari, una forbice enorme che segna un netto aumento rispetto all’ultima edizione in Qatar. Secondo The Athletic, i prezzi sarebbero fino al 400% più alti rispetto al 2022.
Come funziona la lotteria per i biglietti
Non è possibile accedere liberamente alla piattaforma Fifa per acquistare i tagliandi. Gli utenti devono partecipare a una lotteria, e solo chi viene estratto ottiene il diritto di comprare i biglietti. Una prima fase si è tenuta a settembre, una seconda a fine ottobre, e una terza seguirà dopo il sorteggio dei gironi, previsto per il 5 dicembre. Ogni persona potrà acquistare fino a quattro biglietti per partita, per un massimo di 40 in totale durante il torneo.
Il sistema di vendita sarà “dinamico”, o come precisa la Fifa “variabile”: i prezzi cambieranno in base alla domanda, aumentando per le partite più attese. L’organizzazione ha spiegato che gli incrementi non saranno decisi da un algoritmo, ma “gestiti manualmente”, un modo per mantenere il controllo diretto sui costi. Tuttavia, molti osservatori sottolineano come il meccanismo sia pensato per massimizzare i ricavi, penalizzando i tifosi comuni.
Prezzi record e biglietti premium
I posti sono suddivisi in quattro categorie: le prime due includono le migliori visuali e i costi più elevati, mentre le categorie tre e quattro offrono posti più lontani dal campo. Per la finale di New York, i biglietti oscillano tra 2.000 e 6.000 dollari, cifre che non comprendono pacchetti vip o hospitality, ma il semplice ingresso allo stadio.
Un aumento che, rispetto ai 1.065 dollari massimi per la finale del Qatar 2022, segna un balzo del 400%. Secondo gli analisti, il sistema rischia di escludere gran parte dei tifosi locali, rendendo i Mondiali 2026 uno spettacolo per pochi privilegiati.
Le critiche di Zohran Mamdani
Il futuro sindaco di New York, Zohran Mamdani, ha definito la strategia Fifa “un affronto ai cittadini”, sottolineando come la politica dei prezzi “impedirà alla maggior parte dei newyorkesi di partecipare a un evento globale che si tiene nella loro città”. Un’accusa che si somma alle proteste dei fan sui social, che denunciano la crescente commercializzazione del calcio mondiale.
La rivendita ufficiale e le commissioni Fifa
A complicare le cose, la Fifa ha attivato anche una piattaforma ufficiale di rivendita, dove chi ha già comprato un biglietto può rimetterlo in vendita senza limiti di prezzo. Ma la Federazione tratterrà una commissione del 15% sia dal venditore che dall’acquirente, per un totale del 30% su ogni transazione. In pratica, un biglietto rivenduto a 1.000 dollari farà incassare al venditore 850 e costerà al nuovo acquirente 1.150, con la Fifa che guadagna due volte sullo stesso biglietto.
Nessun vantaggio per i tifosi dei Paesi ospitanti
Un’altra novità controversa è l’assenza di corsie preferenziali per i residenti di Stati Uniti, Messico e Canada. La Fifa ha spiegato che “il potere d’acquisto medio” in questi Paesi è sufficiente a garantire pari accesso a tutti, ma la scelta ha irritato molti tifosi locali.
Infine, un dettaglio non da poco: comprare un biglietto non garantisce il visto d’ingresso negli Stati Uniti. La questione rimane sotto la giurisdizione delle autorità americane, un ostacolo ulteriore per i tanti tifosi stranieri che sognano di seguire le proprie nazionali.
Con prezzi alle stelle, procedure complesse e una forte impronta commerciale, i Mondiali 2026 rischiano di diventare il torneo più esclusivo di sempre. Un evento planetario che, almeno per ora, sembra destinato a far sognare più gli sponsor che i tifosi.
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