VOCE
CRONACA
12.11.2025 - 22:00
Non si placa il caso Beatrice Venezi, la direttrice musicale nominata al Teatro La Fenice di Venezia e contestata da due mesi dai lavoratori dell’orchestra e del personale tecnico. Dopo la manifestazione che ha coinvolto diversi teatri italiani, si affaccia ora un’ipotesi di spostamento: trasferire la musicista al Teatro Verdi di Trieste, dove la situazione amministrativa è ancora in sospeso.
A riportare l’indiscrezione è stato Alberto Mattioli su La Stampa, e a quanto risulta anche a VeneziaToday, la voce circola da tempo nei corridoi delle due fondazioni liriche. Il Verdi di Trieste, infatti, è senza sovrintendente dal 4 agosto, in attesa che il Ministero della Cultura ratifichi la nomina di Giuliano Polo, già votata dal consiglio d’amministrazione. Una situazione di stallo politico che potrebbe aprire la strada a una soluzione “di equilibrio”.
La Lega – più prudente rispetto al sostegno esplicito di Fratelli d’Italia – starebbe cercando una mediazione per ridurre le tensioni, mentre a Venezia la protesta dei musicisti non accenna a diminuire. Venezi, dal canto suo, ha già diretto opere a Trieste in passato, dove non si erano registrate opposizioni significative. Tuttavia, i due teatri restano realtà molto diverse: La Fenice ha un bilancio di circa 30 milioni di euro, contro i 2 milioni del Verdi, e un peso culturale incomparabile.
Per l’amministrazione veneziana e il Ministero, che si sono esposti pubblicamente a favore della nomina, un trasferimento sarebbe difficile da giustificare. Resta incerta anche la volontà della stessa Venezi, forte di un solido appoggio politico, che potrebbe decidere di attendere l’esaurirsi delle proteste per assumere l’incarico da ottobre 2026, come previsto.
Intanto, nel pomeriggio dell’11 novembre, le rappresentanze sindacali della Fenice hanno inviato una richiesta formale di incontro al presidente del Veneto, Luca Zaia, per «avviare un confronto costruttivo sulla situazione venutasi a creare». La Regione, che siede nel consiglio di indirizzo della Fondazione, non si è ancora espressa ufficialmente sul caso. Il prossimo consiglio è fissato per il 19 novembre, data che potrebbe essere decisiva per il futuro della direttrice e per la riconciliazione di un teatro simbolo della cultura italiana.
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