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CRONACA

Violenza sessuale: il consenso diventa legge

Emendamento bipartisan approvato all’unanimità: nuovi criteri per definire la violenza

Violenza sessuale: il consenso diventa legge

Il reato di violenza sessuale sta per cambiare volto. Maggioranza e opposizioni hanno trovato un accordo storico sulla riscrittura dell’articolo 609-bis del Codice penale, approvando all’unanimità in Commissione Giustizia un emendamento che introduce un elemento centrale: il consenso “libero e attuale”. Il voto finale in Aula è previsto per lunedì.

Firmato dalle relatrici Carolina Varchi (FdI) e Michela De Biase (Pd), il testo avvicina l’Italia alla normativa francese e rafforza la protezione delle vittime.

Cosa cambia: il nuovo concetto di consenso

Per distinguere un rapporto sessuale da una violenza sarà necessario verificare l’esistenza di un consenso espresso, libero e presente nel momento dell’atto.
“Libero” significa privo di costrizioni; “attuale” significa valido nel momento del rapporto, non dedotto o presunto.

Il nuovo articolo prevede la reclusione da 6 a 12 anni per chi compie o fa compiere atti sessuali senza questo consenso esplicito.

Non solo violenza o minaccia: introdotta la “particolare vulnerabilità”

Il reato non riguarderà più soltanto chi costringe con violenza, minaccia, abuso di autorità o approfitta di una condizione di inferiorità fisica o psichica.

Potrà essere condannato anche chi approfitta della “particolare vulnerabilità della persona offesa”, come già definito dall’articolo 90-quater del Codice di procedura penale.

Rientrano in questa categoria:

  • minori e anziani;

  • persone con infermità o deficienze psichiche;

  • vittime di dipendenza affettiva, psicologica o economica;

  • casi legati a odio razziale, criminalità organizzata, terrorismo, tratta di esseri umani;

  • situazioni in cui la violenza è indiretta ma comunque coercitiva.

Un cambiamento culturale oltre che normativo

L’emendamento segna un passaggio decisivo: la centralità del consenso, che diventa il parametro fondamentale per valutare la liceità dell’atto sessuale.
Una riforma che aggiorna il reato ai principi moderni e amplia la tutela delle vittime più fragili, garantendo maggiore chiarezza ai magistrati e più protezione a chi denuncia.

Un voto bipartisan raro, che dimostra come la tutela della libertà sessuale possa diventare terreno di intesa politica.

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