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CRONACA

Scuola in crisi: 1 studente su 2 non raggiunge le competenze di base

Cali in italiano e matematica e divari territoriali in aumento

Scuola in crisi: 1 studente su 2 non raggiunge le competenze di base

Quasi uno studente su due al termine delle scuole medie non raggiunge competenze adeguate in italiano e matematica. È quanto emerge dal nuovo “Rapporto sul Benessere equo e sostenibile 2024” dell’Istat, che fotografa un sistema scolastico ancora segnato dagli effetti della pandemia e con difficoltà crescenti nel recupero degli apprendimenti.

Italiano e matematica: i dati più critici

Nel 2024/2025 il 41,4% degli alunni di terza media non raggiunge la soglia minima in italiano, in aumento rispetto al 34,4% del 2017/18.
In matematica la situazione è ancora più difficile: il 44,3% degli studenti non ha competenze adeguate, contro il 39,3% di sei anni fa.
Secondo l’Istat, dopo il crollo del periodo Covid, i risultati si sono stabilizzati su livelli bassi, segno di un sistema che fatica a recuperare.

Divari territoriali e sociali sempre più ampi

Le regioni del Mezzogiorno restano le più penalizzate. In Sicilia oltre la metà degli studenti non raggiunge competenze alfabetiche adeguate (53,3%), seguita da Calabria (50,8%) e Sardegna (49,1%).
Per la matematica le percentuali diventano ancora più alte: 62% in Sicilia, 59,5% in Calabria, 57,9% in Sardegna.

Molto marcati anche i divari legati all’origine. Tra gli studenti nati all’estero da genitori immigrati, il 75% non raggiunge competenze sufficienti in italiano e il 67,6% in matematica.
I nati in Italia da genitori stranieri mostrano risultati leggermente migliori (57,2% in italiano, 52,6% in matematica).
Anche tra gli alunni italiani i numeri restano preoccupanti: 37% in italiano e 41,4% in matematica.

Lettura di libri e quotidiani in calo

Il rapporto segnala anche un peggioramento delle abitudini di lettura. Nel 2024 legge almeno un libro o un quotidiano il 35,3% della popolazione, in calo di 2,6 punti rispetto al 2014.
I lettori di quotidiani scendono dal 28,8% del 2016 al 20,9%, mentre i lettori di libri restano stabili attorno al 23%.

Fortissime le differenze territoriali: legge il 41% della popolazione del Centro-Nord, contro il 24,1% del Mezzogiorno.
Il titolo di studio si conferma decisivo: i lettori con laurea sono tre volte più numerosi di chi ha solo la scuola media (61,7% contro 20,8%), un divario in crescita.

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