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CRONACA

Microcriminalità in aumento

Nel 2024 più denunce e più minori coinvolti: i decreti sicurezza non bastano

Microcriminalità in aumento

Nonostante l’ondata di decreti sicurezza e l’inasprimento delle pene degli ultimi anni, la microcriminalità in Italia continua a crescere. I dati ufficiali del Viminale relativi al 2024 registrano un aumento dell’1,7% delle denunce rispetto all’anno precedente, pari a 2,38 milioni di reati.

Se da un lato calano fenomeni come contrabbando e truffe informatiche, dall’altro crescono in modo significativo furti, rapine e violenze sessuali, segnalando un quadro in chiaroscuro che richiede più di una risposta repressiva.

Cresce il coinvolgimento dei minori

Il dato forse più preoccupante è l’aumento dei reati commessi da minori, che segnano un balzo del 16% in un solo anno. Un indicatore che rimanda a fragilità sociali ed educative profonde, non compensabili con il semplice aumento delle pene o l’introduzione di nuove fattispecie di reato.

Il limite dell’approccio punitivo

Il contesto normativo italiano degli ultimi decenni ha visto una costante espansione del catalogo penale e un ricorso crescente a misure repressive. Tuttavia, l’aumento dei reati dimostra come un approccio basato quasi esclusivamente su punizione e deterrenza sia insufficiente di fronte a fenomeni complessi, legati a disuguaglianze, disagio giovanile, marginalità e mancanza di servizi territoriali.

La crescita della microcriminalità, soprattutto giovanile, indica la necessità di politiche integrate che includano:

  • prevenzione sociale,

  • istruzione e opportunità per i giovani,

  • sostegno alle famiglie,

  • presidi territoriali efficaci,

  • percorsi di reinserimento reali.

Senza affrontare le radici sociali del problema, conclude il rapporto, la risposta penale rischia di restare un’illusione di sicurezza più che una soluzione.

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