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CRONACA

Piano Usa per la pace, Kiev frena

Zelensky prende tempo, Mosca esulta e attacca i leader ucraini

Piano Usa per la pace, Kiev frena

L’amministrazione statunitense è tornata a spingere per una via d’uscita diplomatica alla guerra in Ucraina. Dopo giorni di indiscrezioni, la Casa Bianca ha confermato che il presidente Donald Trump sta lavorando a un “piano dettagliato e accettabile per entrambe le parti” per fermare il conflitto iniziato con l’invasione russa del febbraio 2022. Secondo la portavoce Karoline Leavitt, il presidente sarebbe “frustrato” dal mancato impegno di Mosca e Kiev nel cercare un accordo.

Il piano, composto da 28 punti, è stato presentato oggi a Volodymyr Zelensky dal segretario dell’Esercito Usa Dan Driscoll, arrivato a Kiev insieme a un gruppo di generali. Secondo diverse fonti ucraine, tra cui funzionari che hanno parlato con il Guardian, il testo preliminare sarebbe però considerato “assurdo e inaccettabile”, una sorta di resa mascherata.

Washington prova a mediare, ma Kiev parla di “provocazione”

Gli elementi trapelati indicano che il documento sarebbe stato elaborato dall’inviato speciale Steve Witkoff in collaborazione con Kirill Dmitriev, a capo del Fondo russo per gli investimenti diretti e figura molto vicina al Cremlino. Per Kiev è un segnale preoccupante: “Non ci sono prove che Putin voglia negoziare seriamente”, ha dichiarato Oleksandr Merezhko, presidente della commissione parlamentare per la politica estera.

Il viceministro degli Esteri Sergiy Kyslytsya ha definito la proposta “irrealistica”, sostenendo che la Russia vorrebbe solo guadagnare tempo ed evitare nuove sanzioni statunitensi. Zelensky, dopo il colloquio con i generali, si è riunito con il suo staff e vuole consultarsi direttamente con Trump prima di una risposta pubblica.

Pur respingendo molti punti, Kiev si dice disponibile a “lavorare sui passaggi che potrebbero garantire una fine dignitosa della guerra”, ribadendo che fin dall’inizio dell’invasione ha cercato una soluzione negoziale.

I punti più controversi del documento

Tra le condizioni considerate da Kiev “inaccettabili” figurano:

  • riconoscimento della sovranità russa su Crimea e intero Donbass, oltre ai territori attualmente occupati da Mosca;

  • riduzione dell’esercito ucraino a 400.000 effettivi;

  • rinuncia alle armi a lungo raggio;

  • riconoscimento del russo come seconda lingua ufficiale del Paese.

Misure giudicate irrealizzabili e potenzialmente destabilizzanti, soprattutto in un momento in cui l’Ucraina affronta anche un grave scandalo corruzione che ha indebolito la leadership di Zelensky.

Dagli Stati Uniti, tuttavia, fonti diplomatiche chiariscono che non si tratta del “piano finale”, ma di una base di discussione. Anche il segretario di Stato Marco Rubio ha parlato di “idee su cui confrontarsi”, spiegando che “entrambe le parti dovranno fare concessioni”.

Putin attacca Kiev

Intanto dalla Russia arrivano nuovi messaggi polemici. Durante una visita a un comando militare, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che i dirigenti ucraini “siedono su water d’oro” e non pensano ai propri soldati. L’affondo fa riferimento alle immagini circolate sui media riguardanti il bagno dorato trovato nella casa dell’imprenditore Timur Mindich, vicino a Zelensky e coinvolto nel recente scandalo corruzione.

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