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CRONACA

Test di Medicina, il ministero ridimensiona il caso: online solo due compiti

I post degli studenti che confessano di aver copiato aprono un fronte molto più serio

Test di Medicina, il ministero ridimensiona il caso: online solo due compiti

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha concluso una prima ricognizione sul presunto scandalo dei compiti fotografati e diffusi online durante il test nazionale di Medicina del 20 novembre. L’operazione, affidata a un software avanzato in grado di analizzare milioni di pagine in poche ore, ridimensiona il caso: le immagini intercettate sarebbero solo due, entrambe pubblicate dopo la conclusione delle prove.

Secondo quanto filtra da fonti informate, le foto riguardano due moduli di domande svolti alla Federico II di Napoli e all’Università di Catania, caricati sui social nel tardo pomeriggio del 20 novembre, quando gli esami erano terminati in tutti gli atenei. Si tratterebbe dunque di un numero esiguo se rapportato ai circa 160 mila compiti svolti quel giorno. Ma non è escluso che un monitoraggio successivo possa portare alla scoperta di ulteriori contenuti.

Compiti ancora anonimi: l’annullamento arriverà dopo l’identificazione

In questa fase i test sono ancora anonimi: nessuna delle prove è ancora stata associata ai nomi dei candidati. Solo quando la corrispondenza tra modulo e studente sarà completata, il Mur potrà procedere con gli annullamenti individuali, come previsto dal regolamento.

Per la ricognizione, il ministero ha utilizzato un complesso sistema automatizzato — un vero e proprio crawler — capace di individuare e catalogare immagini, video, conversazioni e post riconducibili alle prove.

Il fronte più delicato: gli studenti che confessano di aver copiato

Ma il materiale più problematico non sono le foto. Il monitoraggio ha individuato post, commenti e audio in cui gli stessi candidati ammettevano apertamente di aver copiato o di aver assistito a irregolarità durante il test.

Nei giorni scorsi Open aveva già raccolto alcuni di questi contenuti, soprattutto messaggi vocali diffusi nei gruppi WhatsApp universitari. Ora tutto questo materiale — screenshot, audio, link, segnalazioni — sarà trasmesso alla polizia postale, che dovrà identificare gli autori e verificare se le dichiarazioni online siano riconducibili a prove realmente svolte.

Conseguenze possibili

La verifica incrociata potrebbe portare all’annullamento anche di prove non fotografate, ma compromesse dalle ammissioni pubbliche degli studenti. Un passaggio che potrebbe avere effetti molto concreti su chi ha partecipato al primo appello del semestre filtro di Medicina.

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