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ECONOMIA

Caldaie a gas, il divieto dal 2029 potrebbe saltare

La nuova bozza Ue apre alla permanenza degli impianti tradizionali

Caldaie a gas, il divieto dal 2029 potrebbe saltare

Gli obiettivi del Green Deal europeo sono da tempo al centro del dibattito, con diversi governi e settori industriali che chiedono una revisione delle politiche fissate nella scorsa legislatura. Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, la Commissione europea avrebbe messo in consultazione un aggiornamento del regolamento Ecodesign che potrebbe rappresentare un significativo passo indietro sullo stop alle caldaie a gas.

Le regole attuali
Le normative oggi in vigore prevedono il divieto di produrre e vendere caldaie a gas entro il 2040. Nelle prime versioni del regolamento Ecodesign circolate negli anni scorsi si parlava di uno stop totale già dal 2029. Inoltre, dall’inizio del 2025 è vietato agli Stati membri finanziare l’acquisto o l’installazione di caldaie a metano.

Cosa potrebbe cambiare
La nuova bozza in consultazione fino al 26 dicembre introduce parametri aggiornati che, di fatto, eliminano l’ipotesi di esclusione dal mercato. Non verrebbe più imposto il bando automatico: resterebbero ammessi sia gli apparecchi a condensazione sia quelli tradizionali. Il parametro decisivo sarebbe il “limite minimo di efficienza stagionale”, rivisto in modo da non escludere le caldaie oggi in commercio.

Perché il limite precedente era un problema
Nella versione attuale del regolamento il livello di efficienza minimo fissato risultava troppo alto. In teoria avrebbe dovuto riguardare tutti i dispositivi tecnologicamente superati, nella pratica avrebbe portato a un bando totale delle caldaie a gas. Le critiche del settore avevano bloccato l’adozione delle tabelle: solo in Italia si vendono oltre 900mila caldaie l’anno, e l’impatto sarebbe stato enorme.

Le novità nelle nuove tabelle
La revisione sembra andare verso una linea più morbida: lo standard tecnico viene abbassato, lasciando spazio sia alle caldaie a condensazione sia a quelle tradizionali. La riduzione delle emissioni sarebbe affidata a strumenti alternativi, come incentivi dedicati a tecnologie più “green”.

Il target del 2040 non cambia
È importante ricordare che l’Ecodesign disciplina cosa può essere venduto, non gli obiettivi politici generali. La data del 2040 resta quindi valida come orizzonte indicativo per l’eliminazione delle caldaie alimentate da combustibili fossili, anche se non vincolante.

La reazione dei produttori
Soddisfazione da parte dell’associazione Assotermica. Il presidente Giuseppe Lorubio ha definito la modifica “una retromarcia necessaria”, sostenendo che il divieto avrebbe danneggiato l’industria italiana e compromesso gli stessi obiettivi climatici.

Secondo Lorubio l’Italia ha “un parco installato vetusto” che richiede interventi strutturali per ridurre consumi ed emissioni. Le caldaie a condensazione sarebbero un tassello fondamentale del percorso: pronte a funzionare con combustibili rinnovabili e integrabili con tecnologie come solare termico e pompe di calore, in logica ibrida.

Quando entrerà in vigore il nuovo testo
Il regolamento finale sarà pubblicato nella prima metà del 2026. L’entrata in vigore è prevista tra la metà del 2028 e l’inizio del 2029, lasciando al mercato un margine di adattamento significativo. La discussione, tuttavia, resta aperta: la transizione energetica europea potrebbe prendere una direzione più graduale rispetto alle ambizioni iniziali.

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