VOCE
CRONACA
06.12.2025 - 22:00
La piena inclusione lavorativa delle persone con disabilità è ancora lontana. Secondo l’ultimo rapporto del CNEL, nel 2023 solo il 33% delle persone con disabilità con gravi limitazioni e il 57% di quelle con disabilità non grave risultavano occupate, contro il 62% della popolazione senza disabilità. Numeri che confermano un divario strutturale e difficilmente colmato negli anni.
Locatelli: “Tante sfide ancora da affrontare”
In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, la ministra Alessandra Locatelli ha sottolineato l’importanza di tenere alta l’attenzione sul tema:
“Con la giornata internazionale della Disabilità speriamo di accendere un’ulteriore luce sul tema dell’inclusione, della valorizzazione delle persone e del rispetto dei diritti delle persone con disabilità e di una vita dignitosa per tutti”.
La ministra ha annunciato la presentazione a Palazzo Chigi del piano nazionale di promozione dei diritti delle persone con disabilità, approvato dall’Osservatorio nazionale, e ha aggiunto:
“Tante sfide e tanto lavoro ancora da fare: la riforma sulla disabilità è in corso, abbiamo depositato una legge di riconoscimento per il caregiver familiare a partire da quello convivente e poi bandi e riparti di risorse indispensabili per la promozione dell'inclusione lavorativa”.
Un quadro preoccupante
Il divario occupazionale tra persone con e senza disabilità supera perfino quello di genere in Europa, come evidenziano i dati di Eurostat e dell’agenzia ONU OIL. L’Italia resta tra i Paesi più indietro: meno di una persona con disabilità su due risulta impiegata e il divario raggiunge il 25%.
Anche il XXVI Rapporto sul mercato del lavoro del CNEL dedica una sezione alla condizione occupazionale delle persone con disabilità. Il quadro che emerge è allarmante: la percentuale di disoccupati è più alta tra chi presenta una condizione di disabilità (16,6% per disabilità gravi e 14,4% per quelle non gravi) rispetto al 12% registrato nella popolazione senza disabilità.
Le cause del divario
Secondo il rapporto, i principali ostacoli restano:
barriere architettoniche nei luoghi di lavoro
barriere culturali che frenano l’inclusione
carenze tecnologiche e di accessibilità
mancanza di politiche attive realmente efficaci
Il risultato è un mercato del lavoro che continua a escludere una parte significativa della popolazione, nonostante il quadro normativo e gli interventi annunciati.
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