Cerca

CRONACA

Contante, il tetto torna a salire (ma a pagamento)

Il piano del governo tra bollo sui cash, regole Ue dal 2027 e confronto con l’Europa

Contante, il tetto torna a salire (ma a pagamento)

Il limite ai pagamenti in contanti torna al centro del dibattito politico. Nella discussione sulla legge di bilancio 2026, il governo valuta un innalzamento indiretto del tetto fino a 10mila euro, introducendo però un’imposta di bollo ad hoc. Una mossa che riapre il confronto su evasione, tracciabilità e libertà di utilizzo del contante, mentre l’Unione europea si prepara a fissare una soglia massima comune dal 2027.

In Italia il tetto al contante nasce come misura anti-riciclaggio nel 1991, quando il limite era fissato a 20 milioni di lire, poi convertiti in circa 21.500 euro. Da allora la soglia è stata alzata e abbassata più volte: scesa a 5.000 euro, poi a 2.500 e a 1.000 euro nel 2011, risalita a 3.000 nel 2016, di nuovo ridotta fino a 1.000 nel 2022 e infine riportata a 5.000 euro nel 2023 dall’attuale governo. Oggi un emendamento di Fratelli d’Italia, sostenuto anche dalla Lega, propone un nuovo meccanismo: pagamenti in contanti consentiti fino a 10.000 euro, ma con un bollo di 500 euro per ogni transazione tra 5.001 e 10.000 euro. Di fatto, una maggiore tolleranza verso il contante, purché si paghi un prezzo fiscale.

Il confronto europeo mostra un panorama molto frammentato. In Paesi come Germania, Paesi Bassi, Austria, Irlanda, Svezia e Finlandia non esistono limiti formali ai pagamenti in contanti, anche se sopra certe soglie scattano obblighi di identificazione e segnalazione. Al contrario, alcuni Stati hanno limiti molto bassi: 500 euro in Grecia, 1.000 euro in Francia e Spagna, 2.000 euro in Romania. Altri adottano soglie intermedie o alte, fino ai 10.000 euro di Repubblica Ceca e Malta o ai 15.000 della Croazia. L’Italia, con il tetto a 5.000 euro, si colloca oggi in una fascia medio-alta, ma l’emendamento la spingerebbe verso l’estremo superiore.

A fare ordine arriverà l’Unione europea. Nel 2024 è stato approvato un regolamento che introduce un limite massimo comune di 10.000 euro per i pagamenti in contanti, valido in tutti gli Stati membri dal 10 luglio 2027. Il testo, però, lascia libertà ai singoli Paesi di mantenere soglie più basse se lo ritengono opportuno. Il limite riguarderà anche le prestazioni professionali, ma non i pagamenti tra privati non legati ad attività economiche. Sono previste sanzioni per le violazioni e un obbligo di informazione a Bce e Commissione Ue in caso di ulteriori restrizioni nazionali.

Nel frattempo, l’Italia discute se allargare l’uso del contante facendolo però pagare di più. Una scelta che divide: per alcuni è un segnale di fiducia verso cittadini e imprese, per altri un passo indietro nella lotta all’evasione. Di certo, il futuro del cash non sarà una semplice questione di banconote, ma di equilibrio tra libertà, controlli e regole comuni europee.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400