VOCE
CRONACA
16.12.2025 - 21:00
Vittoria Licari ha vinto un milione di euro a “Chi vuol essere milionario – Il Torneo”, conquistando il pubblico e Gerry Scotti con lucidità, cultura e sangue freddo. Musicista di formazione classica e docente al Conservatorio, ha raggiunto il traguardo finale grazie a una domanda di letteratura su Gabriel García Márquez. L’incipit "Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione…" l’ha portata a ragionare per esclusione fino alla risposta corretta: “Cent’anni di solitudine”, un romanzo che, paradossalmente, non aveva mai letto.
Durante il percorso verso il milione, non sono mancati i momenti di incertezza. Vittoria racconta che due domande in particolare l’hanno messa in difficoltà. Alla richiesta su quale fosse la parte più occidentale d’Europa ha preferito usare il 50 e 50, arrivando così con sicurezza alla risposta Portogallo. Più complessa emotivamente la domanda sul programma televisivo “Non Stop” degli anni Settanta, per la quale ha scelto di usare lo Switch e cambiare quesito, nonostante fosse vicina alla soluzione. Ha anche chiesto l’aiuto dell’esperto, un’amica presente in studio, per una citazione attribuibile a Emilio Salgari: una scelta di prudenza e anche un modo per condividere il momento.
Dietro la vittoria, però, c’è una storia personale molto più profonda. Vittoria Licari ha spiegato che il premio rappresenta un sollievo concreto dopo anni difficili. Cinque anni fa suo marito, molto più anziano di lei, ha avuto un grave crollo cognitivo e oggi soffre di demenza senile. È afasico e necessita di assistenza continua, 24 ore su 24. In casa è aiutata da una famiglia di collaboratori, un supporto indispensabile ma costoso. "Ora posso pagare le cure per mio marito", ha raccontato, spiegando che questa vincita le ha dato risorse che prima non aveva.
Alla domanda su possibili parenti pronti a reclamare una parte del premio, Vittoria risponde con serenità: la sua famiglia è ormai molto ridotta e i pochi parenti rimasti sono in ottimi rapporti con lei. Riflettendo sul passato, ammette che se avesse vinto una cifra simile a vent’anni non avrebbe avuto la maturità per gestirla. Oggi invece sente che questo premio è arrivato nel momento giusto: "È più difficile montarsi la testa e soprattutto ora mi serviva davvero".
La sua non è solo una vittoria televisiva, ma una storia di dignità, responsabilità e amore, in cui la cultura incontra la vita reale e un milione di euro diventa molto più di un premio: diventa una possibilità di cura e di futuro.
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