Voti bassissimi, prove giudicate troppo difficili e segnalazioni di irregolarità hanno messo in crisi il nuovo semestre filtro per l’accesso a Medicina. Di fronte alle proteste degli studenti e al rischio di ricorsi, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ammette la necessità di correttivi e annuncia la disponibilità a rivedere le regole già dal prossimo anno.
La svolta arriva durante il question time alla Camera, dove la ministra chiarisce che la graduatoria finale terrà conto dei risultati di entrambi gli appelli e che non saranno richieste tre sufficienze piene per accedervi. "Potremo scendere", spiega Bernini, aprendo alla possibilità di debiti d’esame e formativi, strumenti già previsti nel sistema universitario. L’obiettivo dichiarato è evitare posti vuoti: "La graduatoria sarà riempita tutta".
In serata, l’incontro con i rappresentanti del Consiglio nazionale degli studenti universitari segna un ulteriore passo avanti. Pur escludendo un ritorno ai test d’ingresso tradizionali, la ministra propone un tavolo di confronto permanente e si dice pronta a intervenire sul funzionamento del semestre filtro. Sul tavolo ci sono la riduzione dei programmi d’esame, più tempo per la didattica, lezioni più lunghe e un maggiore intervallo tra la fine dei corsi e gli appelli, per permettere agli studenti di prepararsi meglio.
Se confermata, sarebbe un cambio di rotta rispetto all’impianto originario della riforma, che prevedeva l’accesso alla graduatoria nazionale solo per chi superava tutte e tre le prove di chimica, fisica e biologia. I risultati del primo anno di applicazione hanno però mostrato criticità evidenti, con percentuali di insufficienze molto alte. A pesare più di tutto è stata la prova di Fisica, indicata da molti come eccessivamente complessa. Una valutazione che la ministra ora riconosce: "È vero, Fisica è risultata una materia ostica", sottolineando però che le domande sono state predisposte da una commissione di docenti universitari, nel rispetto dell’autonomia accademica.
Sul fronte delle irregolarità denunciate durante gli esami, Bernini ridimensiona l’allarme. Secondo le verifiche effettuate da Cineca, solo due compiti sarebbero finiti online, mentre la percezione di una diffusione più ampia sarebbe stata alimentata soprattutto dai social. Questo non significa negare i problemi: "Tutto è perfettibile", ammette la ministra, ricordando che si tratta di una riforma alla prima applicazione.
Bernini difende comunque i principi ispiratori del nuovo sistema, fondati su inclusività, merito e democrazia, e annuncia un’informativa in Parlamento per spiegare nel dettaglio la riforma. Il semestre aperto si concluderà il 28 febbraio, e solo allora, assicura, si potranno valutare davvero i risultati. Nel frattempo, il messaggio agli studenti è chiaro: le regole non sono intoccabili e il modello di accesso a Medicina potrebbe essere ammorbidito per evitare un’ennesima selezione punitiva.